Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana nel primo pomeriggio di giovedì, alla vigilia della chiusura in quanto “area rossa” ha convocato i giornalisti: “Si stanno diffondendo notizie false che creano confusione che provoca incertezza e agitazione nei cittadini lombardi. L’ordinanza firmata ieri dal ministro Speranza ha creato la zona rossa su tutto il territorio regionale, ribadisco, su tutto il territorio senza possibilità di deroga. Solo dopo due settimane sarà possibile chiedere per alcuni territori qualche misura di allentamento. Me l’ha confermato il ministro stesso. Ai lombardi dico che dobbiamo tener duro ancora per un po’. Agli imprenditori garantisco che non arretrerò di un passo fino a che il Governo non avrà distribuito davvero le risorse, i ristori. Ai medici e operatori sanitari il mio sostegno e apprezzamento più grande”.
È soprattutto da Bergamo, dalla provincia bergamasca, che arrivano le pressanti richieste di allentamento della stretta dal momento che qui e in altre poche realtà i contagi e i malati di Covid non registrano da tempo numeri preoccupanti. Il consigliere di maggioranza Paolo Franco (Gruppo Misto – Cambiamo!) in mattinata aveva chiesto ai colleghi bergamaschi della maggioranza di impugnare il Decreto che danneggia i territori orobici.
E anche il parlamentare bergamasco Stefano Benigni aveva sollecitato di escludere Bergamo dalla zona rossa.
Oppure il sindaco di Bergamo, insieme ai colleghi di Brescia, Mantova e Cremona che hanno scritto una lettera a Fontana e Speranza per invitarli a non mettere in zona rossa le aree con contagi non preoccupanti.
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