“Dopo mesi e mesi siamo ancora al punto di partenza, alla mancanza di trasparenza di Regione Lombardia sui dati. Quanti tamponi, dove, a quando si riferiscono? Come si è gestito il flusso delle terapie intensive? Perché oggi, dopo Milano, anche Varese e Monza hanno un’impennata di positivi? Domande banali alle quali Attilio Fontana non risponde. Ma come possono i sindaci decidere restrizioni ulteriori al Dcpm se la Regione tiene segrete le carte? E perché si ostina in questo atteggiamento conflittuale? È incredibile come tutto sia un pressapoco. Esistono algoritmi in grado di calcolare la curva dei contagi e capaci di preventivare misure di contenimento. Ma i sistemi di calcolo hanno bisogno di numeri veri, non di percezioni”. Se lo chiede e lo0 chiede a chi amministra la Regione Vinicio Peluffo, segretario del PD lombardo.
“Il problema – prosegue – è che la Lega pare sempre più impegnata nella propaganda e scollegata dai problemi veri. L’ultima trovata dei sindaci leghisti contro il Dcpm infatti è sconcertante. In un momento così delicato e fragile per la vita democratica del Paese, quando il Governo fa i salti mortali per trovare risorse e ristori per le attività colpite, la Lega ancora una volta si dimostra inaffidabile. Incapace di capire perché perde consenso, cerca di recuperare voti soffiando sul malcontento dei cittadini, non capendo che così getta benzina sul fuoco del disagio dovuto alla pandemia”.
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