Il debutto stagionale è sempre un momento particolarmente delicato per un pattinatore.
Dopo un’estate trascorsa a provare e riprovare le nuove combinazione, la tensione dell’esordio e i giudizi del pubblico possono metter a repentaglio buona parte di un’annata.
L’importante è rimanere sereni e concentrati, analizzando i propri errori con spirito critico come dimostrato da Rebecca Ghilardi e Filippo Ambrosini al termine del Nebelhorn Trophy 2020.
La 20enne di Pedrengo e il 27enne di Asiago si sono infatti imposti nella prima tappa delle ISU Challenger Series ponendo un importante sigillo in vista del Grand Prix.
Terzi dopo il programma corto (58.32 punti; 31.08 di tecnico e 27.24 per le components), gli allievi di Franca Bianconi e Rosanna Murante hanno ribaltato la situazione nel libero distanziando di pochi centesimi i tedeschi Annika Hocke e Robert Kunkel.
Malgrado una caduta della giovane orobica nel triplo salchow e una time violation, la coppia dell’IceLab Bergamo si sono mostrati a proprio agio sulle note di “Grande Amore” de “Il Volo” ottenendo una valutazione di 96.29 (45.49, 52.80) e totalizzando così 154.61 punti.
Il ghiaccio di Oberstdorf non ha offerto le medesime sensazioni a Matteo Rizzo che ha faticato a fronte della grande prestazione del collega Gabriele Frangipani.
Il 22enne di stanza a Bergamo ha pagato alcune imperfezioni mostrate nella seconda parte di gara, non riuscendo a confermare la terza piazza dello short program e dovendosi così accontentare della quinta piazza conclusiva (214.14).
L’obiettivo del portacolori delle Fiamme Azzurre sarà quello di migliorarsi ulteriormente e cogliere così il primo podio del post-lockdown.
commenta