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La denuncia

“Nelle scuole bergamasche mascherine scadute”; Arcuri: “La data è sbagliata”

Tante segnalazioni, specialmente dagli istituti di Cenate Sotto e Calusco d’Adda a cui è indirizzata la lettera di scuse

L’anno scolastico per le scuole primarie e secondarie di entrambi i gradi è iniziato da nemmeno una settimana e le polemiche non sono tardate ad arrivare.

“Continuiamo a ricevere segnalazioni da parte di famiglie di Bergamo che lamentano la pessima qualità delle mascherine fornite alle scuole. I dispositivi personali distribuiti dal Ministero che vengono dati ai ragazzi non sono solo difficilmente indossabili ma hanno anche un odore nauseabondo In molti casi la data di scadenza di questi presidi sanitari è passata da un pezzo: anche mesi”, ha dichiarato in una nota il deputato bergamasco di Cambiamo con Toti Stefano Benigni, primo autore della segnalazione.

“Data di scadenza 30/4/20” si legge nel foglio che accompagna le mascherine prodotte da FAB Spa e distribuite a numerose scuole primarie e secondarie del territorio bergamasco: “Per di più, sono state consegnate gli stessi presidi sanitari sia ai bambini delle elementari che agli studenti delle superiori quindi, ovviamente, la taglia è sproporzionata”, continua Benigni.

La segnalazione del deputato di Cambiamo trova riscontri anche da parte di diversi amministratori della provincia bergamasca (“Tante denunce da tutte le Valli bergamasche, dal Sebino e dall’Isola”, specifica Benigni):

“Abbiamo ricevuto tante segnalazioni tanto che la dirigente scolastica dell’Istituto del nostro paese si è rivolta ai Nas per esprimere il problema – dichiara il vicesindaco di Cenate Sotto Stefano Conti – È stato poi detto che la data di scadenza si tratta di un errore, ma è un dato di fatto che la qualità delle mascherine non sia ottimale e che la quantità distribuita non sia comunque sufficiente”.

E alla dirigente scolastica, Giovanna Laura Sala, dell’Istituto Comprensivo di Calusco D’Adda, arriva la lettera di scuse da parte del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.

“Ho appreso dello spiacevole inconveniente – si legge nella lettera – Desidero quindi comunicarle che le mascherine consegnate sono tutte regolari e conformi alle norme di sicurezza, come anche certificato dalle verifiche effettuate oggi presso l’azienda fornitrice. L’effettiva scadenza delle mascherine chirurgiche è infatti aprile 2025 e non aprile 2020, come riportato sulle etichette per un mero errore materiale. In ogni caso ho già disposto un nuovo invio della stessa quantità di mascherine che arriveranno nel suo istituto il 18 settembre”.

“Si tratta di un errore materiale da parte dell’azienda perdonabile, certamente – ha commentato Alessandro Brevi, consigliere comunale del Comune di Calusco d’Adda – non è accettabile, tuttavia, la scarsa attenzione e il poco controllo da parte del Ministero che ha distribuito le mascherine che da subito dovevano accorgersi e segnalare l’errore”.

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