Beppe Signori, ex bomber della Lazio, del Bologna e della Nazionale, nato ad Alzano Lombardo 52 anni fa commenta l’arrivo dei nuovi banchi nelle scuole del suo paese di origine.
“È un segnale importante, un punto di ripartenza – confida Signori all’Adnkronos la notizia della consegna dei primi nuovi banchi nelle scuole di Nembro, Codogno ed Alzano Lombardo, i comuni più colpiti dal coronavirus -. A livello simbolico significa molto. I giovani sono il nostro futuro, la scuola è fondamentale. Si deve ripartire da questo e mi auguro che da una piccola cosa come la consegna dei nuovi banchi, si possa ricominciare con entusiasmo dopo questa tragedia, dopo lo sterminio subito dalla mia terra”.
“Una ferita ancora aperta – spiega Beppe -. Mi auguro davvero che il peggio sia passato per sempre. Il fatto che la scuola riparta fino a pochi mesi fa era impensabile. Non ero lì a casa nei giorni del lockdown, ma ero in contatto con la mia famiglia ogni giorno. Una città in ginocchio. Ho perso parenti, amici. Mio papà se l’è vista brutta, ma ce l’ha fatta, tanti altri invece no. Un dolore immenso”.
Tanta la solidarietà ricevuta dai tifosi, sia della Lazio, sia del Bologna e in generale dal mondo del calcio.
“Devo dire di sì, pensando ad Alzano Lombardo molti mi hanno scritto, si sono ricordati che sono nato lì. Mi hanno supportato, si sono interessati a me. In quelle zone si è vissuto un dramma che molti non potranno mai capire”.
Un consiglio ai giovani di Alzano Lombardo da un campione?
“Mai mollare. Oggi i banchi nuovi potrebbero significare l’inizio di una nuova vita. Ci vuole fiducia e ci vuole coraggio dopo mesi difficili”, conclude.
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