“Fra degrado e sporcizia la situazione è diventata insostenibile”. Così gli esercenti di Galleria Fanzago evidenziano le difficili condizioni in cui versa il passaggio che – con negozi, uffici e appartamenti – collega viale Papa Giovanni XXIII e via Angelo Mai a Bergamo.
“All’interno della galleria – spiegano i negozianti – ogni giorno ci sono senzatetto che defecano e urinano nel corridoio o davanti alle vetrine, bevono e bivaccano. Già alle dieci del mattino abbiamo gente ubriaca che rompe bottiglie di birra e si creano non solo disagi ma anche un pericolo per i bambini che semplicemente camminano o giocano per terra”.
I negozianti hanno segnalato la problematica al Comune. Un’esercente afferma: “Ho inviato diverse e-mail al sindaco e giorno per giorno i titolari delle altre attività faranno lo stesso per avere risposte. Comprendo che il problema non sia di facile soluzione, però credo sarebbe utile, quantomeno un inizio, provvedere con un’ordinanza che vieti il consumo di bevande alcoliche per strada, come avviene in altre realtà italiane ed europee. A volte si svolgono i controlli delle forze dell’ordine che passano ma non possono fare nulla e questa misura potrebbe essere d’aiuto. Mi rendo conto che il mio suggerimento non cancella il problema, però forse aiuterebbe a iniziare a ridurlo”.
I titolari dei negozi e i referenti degli uffici in Galleria Fanzago hanno anche scritto all’amministratore condominiale, lo studio Locatelli, per formulare alcune proposte. “In questi giorni ho raccolto le opinioni di tutti gli esercenti della Galleria – viene specificato nell’e-mail – e la situazione è insostenibile per tutti. La galleria è diventata ormai punto di incontro e di consumo di bevande alcoliche nelle ore diurne, mentre nelle ore notturne si trasforma in dormitorio. Questo provoca una situazione di degrado costante: vetri rotti, resti di cibo e rifiuti, e, ancor più grave, chiazze di urina sparse nel corridoio o a ridosso delle vetrine. Ci sono esercenti che hanno dovuto installare grate e che ogni mattina devono svegliare gli ospiti indesiderati per poter accedere al negozio, altri che si ritrovano ogni mattina la vetrina imbrattata di urina”.
“Ci rendiamo conto che il problema del degrado sociale che investe tutta l’area adiacente alla stazione dei treni non sia di facile soluzione – si legge nell’e-mail – ma la galleria è una proprietà privata ed è ormai ineludibile la necessità di gestirla per quello che è diventata, a cominciare dal servizio di pulizia. Non è pensabile che noi esercenti paghiamo un servizio di pulizia e dobbiamo poi provvedere ogni mattina a sterilizzare zone che diversamente rimangono sporche per settimane; si rende necessario effettuare una pulizia giornaliera con attrezzature idonee, uno straccio e un secchio non lo sono. Si deve poi mettere in atto il prima possibile il progetto di chiusura serale con i cancelli, che permetterebbe quantomeno di circolare in sicurezza nelle ore serali e notturne e non trovarsi la mattina con gente dormiente o svenuta. Io stessa ho chiamato un paio di volte l’ambulanza per persone collassate all’interno della Galleria. Dovesse succedere qualcosa di più grave sarebbe un problema per tutti. Siamo davvero stanchi. Siamo noi inquilini esercenti a vivere tutto il giorno la galleria, a ricevere clienti che soprattutto ora, a causa dell’emergenza sanitaria, attendono in fila o bevono un caffè in galleria. Non possiamo chiedergli di fare attenzione a dove poggiano i piedi o di non far caso alla puzza. Siamo noi direttamente responsabili delle nostre attività e dei nostri clienti e siamo noi a pagare il servizio di pulizia”.
Infine, l’e-mail si conclude chiedendo “la convocazione urgente di un’assemblea straordinaria a cui partecipare, per discutere insieme delle possibili soluzioni”.
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