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L'intervista

Furlan a Bergamo: “Ho tanta voglia di abbracciare gli attivisti Cisl impegnati nella pandemia”

Annamaria Furlan sarà a Bergamo giovedì 9 luglio per partecipare all'esecutivo della Cisl orobica. Ne abbiamo approfittato per fare il punto con la leader del sindacato su una serie di temi legati alla crisi accentuata dalla pandemia, soprattutto a Bergamo. 

Annamaria Furlan sarà a Bergamo giovedì 9 luglio per partecipare all’esecutivo della Cisl orobica. Ne abbiamo approfittato per fare il punto con la leader del sindacato su una serie di temi legati alla crisi accentuata dalla pandemia, soprattutto a Bergamo.

Guardando le stime dell’Unione Europea, il Pil Italiano è quello che pagherà di più rispetto ad altri Paesi la ripartenza dopo l’emergenza Covid. Ritiene che ci sia spazio per una nuova stagione di contratti che coinvolgano giovani e donne, categorie sempre messe ai margini, ma che di fatto sono grandi risorse per una nazione?

Guardi, tutti gli indicatori economici sono purtroppo peggiorativi a causa delle ripercussioni della pandemia sul sistema paese. È un momento difficile per tutto il sistema produttivo e per tante famiglie italiane. Ecco perché non è il momento delle divisioni, delle bandierine o delle polemiche politiche, ma invece bisognerebbe imboccare la strada di un patto sociale come fece il Presidente Ciampi nel 1993. Questa è la nostra proposta. Gli Stati generali dell’economia sono stati un momento importante di confronto al quale siamo andati con le nostre proposte. Ma ora finita la fase d’ascolto, il governo deve passare, insieme con le parti sociali, alla definizione delle priorità per far ripartire il Paese. Altrimenti non solo l’autunno, ma anche il prossimo anno sarà assai critico, soprattutto per i giovani e le donne come ha spiegato l’Istat nel suo ultimo rapporto. Dobbiamo pensare innanzitutto ai più deboli.

C’è molta fretta nel voler ripartire e chiudere una parentesi, ma non crede che si penalizzi la salute come diritto di fronte al profitto?

Il sindacato è stato molto chiaro in questi mesi: la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro devono essere garantiti perché vengono prima di ogni altro aspetto. Sono per noi un elemento prioritario per garantire la ripartenza dell’economia e dei consumi. Per questo ci siano battuti per il rispetto dei protocolli sulla sicurezza che abbiamo siglato con le associazioni imprenditoriali in tutti i settori economici e produttivi. Dobbiamo far rispettare le norme sulla sicurezza da tutte le aziende, facendo partecipare i lavoratori ed investendo sulla formazione e sulla prevenzione della salute, molto di più rispetto a quanto abbiamo fatto nel passato.

In merito agli ammortizzatori sociali si parla già di numeri straordinari: teme che una seconda ondata della pandemia in autunno possa far crollare tutto il sistema?

Durante l’emergenza sanitaria abbiamo chiesto con forza al governo di sostenere imprese, famiglie, lavoratrici e lavoratori: era fondamentale allora e continua ad esserlo. In questo contesto abbiamo chiesto la proroga della Cassa integrazione e lo stop ai licenziamenti per tutto l’anno, perché ne avremo sicuramente bisogno. Ma bisogna occuparsi anche delle politiche attive, della riqualificazione e della formazione delle nuove competenze dei lavoratori per essere competitivi. Serve rivedere, tuttavia, anche il sistema degli ammortizzatori: vanno razionalizzati, anche per rendere più fluido il percorso e i tempi di erogazione. Pure su questo abbiamo chiesto un confronto con l’esecutivo>.

Si parla tanto di semplificazione, anche per quanto riguarda il codice degli appalti. L’Italia è un Paese che ha pagato caro in passato infiltrazioni mafiose, morti sui cantieri, deturpazione del territorio. Si può semplificare senza dover pagare di nuovo quei costi?

Stiamo esaminando in modo approfondito il Dl semplificazioni.Anche noi pensiamo che bisogna sbloccare i cantieri per le tante opere pubbliche di cui il paese ha bisogno, riducendo le stazioni appaltanti e le autorizzazioni. E’ evidente che la pubblica amministrazione vada semplificata,utilizzando la digitalizzazione e le nuove tecnologie. Questo, però, non può assolutamente avvenire alleggerendo gli strumenti che garantiscono trasparenza negli appalti, legalità e sicurezza nei cantieri. Per noi queste esigenze restano fondamentali. Imprescindibili. Su questo versante servono miglioramenti significativi nel provvedimento del Governo. Non faremo sconti al Governo su questi aspetti fondamentali >.

La sua presenza non è certo una passerella a Bergamo, terra segnata dal Covid. Che messaggio lancia al mondo del lavoro e della solidarietà?

Mi ha molto colpito la visita del presidente Mattarella nei giorni scorsi a Bergamo. Sono state davvero un fatto importante le sue parole di cordoglio, di vicinanza a tutta la comunità bergamasca. È stato un momento di grande commozione per tutto il Paese. In questi mesi difficili anche noi siamo stati molto legati ai dirigenti e agli attivisti bergamaschi della Cisl e ho tanta voglia di abbracciarli e di ascoltare le loro legittime istanze. Rifletteremo insieme sul quadro nazionale e sulle dinamiche di questa terra così operosa e straordinaria

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