Cestini dei rifiuti traboccanti di lattine di birra, bottiglie di vino e sacchetti di carta, a tal punto da lasciar per terra, sul marciapiede, altre bottiglie di birra, bicchieri di plastica e bottigliette d’acqua. I colli di Mozzo dopo il lockdown si sono riempiti di immondizia, oltre che di persone.
Le immagini dello scorso fine settimana sul monte e al parco Lochis (peraltro chiuso), con cassonetti che strabordano e prati che brulicano di cocci di vetro taglienti, pubblicate sul profilo Facebook del Comune di Mozzo, non lasciano spazi a dubbi: “A quanto pare assembramenti e ‘festini’ si sono consumati in barba al senso di responsabilità e all’emergenza”. Non sono mancanza di rispetto delle normative anti-contagio, ma anche inciviltà.
Questo il risultato del primo week end “libero”, con l’allentamento delle maglie della fase 2 dopo oltre due mesi di lockdown da coronavirus. “Che siano di Mozzo o meno – continua il post -, che siano minorenni o meno, la sostanza non cambia: le regole sono da rispettare solo se c’è il rischio di essere beccati”.
L’amministrazione comunale avvisa che “la Polizia Locale e i Carabinieri faranno in modo di controllare anche la sera, ma è davvero necessario arrivare a tanto?”.
“Restiamo convinti – conclude il Comune – che educare sia la strada giusta, anche se è la più lunga e ci appelliamo a tutti coloro che sanno (sui social e nei racconti si sa chi c’era) perché ci aiutino a educare: altrimenti ci dobbiamo arrendere alle sanzioni, magari poi contestate dai genitori…”.
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