La Regione Lombardia ha deciso di affidarsi ai kit sviluppati dalla multinazionale italo-cinese DiaSorin Per la sperimentazione di test sierologici sulla base di uno studio del San Matteo di Pavia: l’analisi, basata su un prelievo di sangue, permette di individuare gli anticorpi “neutralizzanti”, segno che si è entrati in contatto con il Sars- Cov- 2 e si è sviluppata la “memoria immunologica”. I test, iniziati il 23 aprile, vengono eseguiti in 46 laboratori individuati dalla Regione.
Ma su questa decisione ora indaga la Procura di Milano che ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla scelta di Palazzo Lombardia di incaricare l’incarico con affidamento diretto alla DiaSorin.
Il fascicolo – spiega l’agenzia Ansa – è stato aperto dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Stefano Civardi ed è scaturito dall’esposto di un’impresa concorrente, la TechnoGenetics di Lodi. L’esposto nasce dalla decisione della Regione di revocare la manifestazione di interesse (preliminare per la gara) aperta il 6 aprile, decidendo per l’affidamento diretto senza valutare quindi altre offerte. La TechnoGenetics ha presentato anche un ricorso al Tar, con udienza fissata per mercoledì 13 maggio. Nell’esposto si contesta la legittimità dell’accordo esclusivo del 26 marzo tra Regione, DiaSorin e ospedale sul progetto sviluppato dalla stessa società piemontese.
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