È possibile fare la spesa in un Comune diverso da quello in cui si abita? Con l’inizio della Fase 2 questa è stata, insieme alla questione “congiunti”, la domanda più frequente dei cittadini.
Una comunicazione che era arrivata in modo “ufficioso” da via Tasso e che sul territorio bergamasco non veniva quindi applicata in modo omogeneo: diverse le segnalazioni di cittadini che, dopo aver letto il nostro articolo, si sono trovati a fare i conti con posizioni contrastanti di alcune polizie locali.
Nel weekend, però, anche il Governo ha chiarito una volta per tutte la questione, aggiornando le Faq sul Coronavirus presenti sul sito istituzionale.
In merito alla spesa, riportiamo di seguito la risposta integrale:
È possibile fare la spesa in un Comune diverso da quello in cui si abita?
È possibile spostarsi in ambito regionale per situazioni di necessità, come, ad esempio, fare la spesa, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. Di norma la spesa deve farsi in esercizi ragionevolmente prossimi alla propria abitazione, pur non essendo più previsto il territorio comunale quale limite territoriale degli spostamenti; un maggior allontanamento è consentito solo in presenza di specifiche ragioni che lo rendano necessario.
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