“Quando un piccolo paese come il nostro perde un giovane di 31 anni, un amico, innamorato del suo paese e delle sue montagne, con una vita davanti, un sorriso sempre pronto, e tante speranze per il futuro, non ci sono parole per esprimere il dolore e lo sconforto”.
Cusio, in Alta Valle Brembana, piange la scomparsa di Steven Rovelli, morto in Germania nella mattinata di sabato 18 aprile, dopo settimane passate a lottare contro il Covid-19. “Un ragazzo buono, solare, sempre con la battuta pronta” – lo ricorda Andrea Paleni, sindaco del paese. “Steven amava il suo territorio, il suo paese, era innamorato del nostro Monte Avaro”.
Programmatore informatico, era attivo anche nel Bar Ristorante Pierino, gestito dalla nonna. Il tempo libero, passato tra lunghe camminate tra le sue montagne e le moto da trial, sua altra grande passione. Steven Rovelli aveva passato il primo stadio della malattia in casa, con l’ossigeno poi, con l’aggravarsi della situazione, il ricovero al Papa Giovanni di Bergamo e il trasferimento in Germania, a Lipsia, con i voli straordinari partiti dall’Italia. “La nostra è una piccola comunità, quasi una famiglia allargata. Questa notizia ci ha devastati” – confida nel dolore il sindaco. “La lontananza e l’impossibilità di salutare Steven ancora una volta ci rattrista ancora di più”.
Steven lascia i genitori Ivo e Daniela, la sorella Gloria e la fidanzata Francesca.
Tra i diversi i messaggi di cordoglio sui social network, da parte di colleghi ed amici, si legge: “Ti prometto che la tua scomparsa non sarà vana: porterò sulle labbra e sul cuore il fondamentale messaggio che, in questa situazione difficile, nessuno è esente dalla malattia e dal dolore: nessuno può quindi permettersi di essere superficiale ed egoista”.
Superficialità che non può esistere, di fronte ai tanti lutti di questo triste periodo, tra cui quello di un ragazzo di 31 anni, con il sorriso sempre pronto e tante speranze per il futuro.
commenta