Rischio contagio in tre livelli: rosso, giallo e verde, a seconda di quanto i lavoratori siano effettivamente vicini ai loro clienti. Su questo sta lavorando il Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, con dati studiati dall’Inail e analizzati con modelli matematici: una classifica dei pericoli di contagiare e venire contagiati sul luogo di lavoro a seconda di quale professione si esercita.
Come spiega Michele Bocci sul quotidiano La Repubblica, al livello rosso, quello più alto ci sono i locali pubblici: bar e ristoranti, insieme a dentisti e parrucchieri. Sono quei professionisti che, per lavorano a stretto contatto con i clienti. Ma non solo loro: il “rosso” è anche per la scuola e l’università, in quanto l’aggregazione degli alunni e degli insegnanti innalza notevolmente il rischio contagio. Leggermente meno pericoloso il lavoro dei custodi e l’altro personale scolastico ma tutto il sistema istruzione è ritenuto rischioso per la diffusione del virus.
Il giallo, vale a dire il secondo livello, è riservato a professioni un po’ meno pericolose: i commessi e quegli esercenti che lavorano al dettaglio. Con loro le fabbriche e gli uffici, sempre che i dipendenti non possano lavorare in smart working, soluzione ideale.
Il verde infine, cioè il livello meno rischioso che peraltro dovrebbe essere quello che consente ad alcune attività di riaprire non appan ci sarà l’ok del Governo. Sono i mobilifici, ma anche le attività legali, contabili e assicurative, i notai per esempio.
Chiaro per tutti, che per evitare il contagio serve assolutamente seguire le regole di protezione già in vigore e limitare il numero dei clienti in contemporanea
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