Erion Morina sarebbe stato ucciso al culmine di una lite per un ammanco di una cinquantina di euro. Lo ha raccontato nel corso dell’interrogatorio di convalida Musli Morina, il cugino del 20enne kosovaro ritrovato senza vita nel naviglio Civico a Calcio all’alba di venerdì 17 gennaio. Il Gip Massimiliano Magliacani ha convalidato l’arresto e ha disposto la misura cautelare della detenzione in carcere.
La dinamica di quanto accaduto comunque non è ancora chiara, in quanto il presunto omicida, difeso dall’avvocato Giovanni Migliorati, ha riportato una versione contrastante rispetto a quanto dichiarato ai carabinieri subito dopo l’arresto.
Erion sarebbe stato colpito, due volte alla testa e una al fianco, con un coltellino o con un bicchiere che Musuli avrebbe preso nel bar in cui i due avevano trascorso la serata. Lì dentro avevano iniziato a litigare, pare per una cinquantina di euro che la vittima si sarebbe intascato.
Poi il diverbio è proseguito in strada, come mostrano le immagini delle telecamere, con pugni e calci tra i due, fino a quando Musli ha colpito il cugino. I ragazzi avevano consumato cocaina, sempre secondo quanto raccontato da Musli.
Infine il 20enne non è morto in seguito alle ferite subite nella colluttazione, ma per annegamento nel naviglio in cui è stato buttato dal cugino, come appurato dal medico legale dopo una prima ispezione cadaverica, in attesa dell’autopsia in programma mercoledì all’ospedale Papa Giovanni.
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