È storia: l’Atalanta vince anche a Kharkiv contro lo Shakhtar e, complice il ko della Dinamo Zagabria contro il Manchester City, vola negli ottavi di finale di Champions League.
Un miracolo sportivo, un capolavoro, un’impresa straordinaria. Chiamatela come volete. Ma i nerazzurri, dopo gli zero punti (e gli undici gol incassati) delle prime tre uscite del torneo, sono riusciti a scalare la classifica del girone C e a chiudere al secondo posto, dietro agli inglesi di Pep Guardiola.
È qualcosa di clamoroso, di mai visto prima: nessuna squadra si era mai qualificata alla fase a eliminazione diretta di Champions League dopo aver perso le prime tre partite.
Di Castagne, Pasalic e Gosens i gol che hanno riscritto la storia dei bergamaschi, che alla loro prima partecipazione alla massima competizione europea sono riusciti a raggiungere gli ottavi di finale, entrando tra le prime sedici squadre d’Europa.
Chi l’avrebbe detto? In pochi, anzi forse nessuno. Soprattutto dopo le prime tre disastrose gare.
Ma l’Atalanta di Gasperini non muore mai. L’Atalanta di Gasperini sa solo stupire, emozionare.
È storia: a Bergamo la musica della Champions League continuerà a suonare, almeno per altre due partite, a febbraio.
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