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Etiopia

Aereo caduto, 3 delle vittime membri di una onlus di Bergamo, tra loro il commercialista Ravasio

Era il tesoriere di Africa Tremila, morti su quel volo anche il presidente e la moglie che risiedevano ad Arezzo

Facevano parte della onlus Africa Tremila, associazione di Bergamo, tre delle 157 vittime a bordo del Boeing 737 della compagnia Ethiopian Airlines, precipitato domenica mattina durante un volo tra Addis Abeba, in Etiopia, e Nairobi, in Kenya.

Uno di loro è un commercialista di Bergamo, Matteo Ravasio (nella foto è vicino alla ragazza). Sui social sono molti i bergamaschi che lo ricordano sgomenti: era tesoriere della associazione. Gli altri legati alla onlus orobica sono il presidente Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani che risiedono ad Arezzo: entrambi erano stati in città per una iniziativa dell’Associazione Artigiani.

L’incidente è avvenuto alle 6.44 (ore italiane), poco dopo il decollo dell’aereo, precipitato circa 60 chilometri a sud-est di Addis Abeba, vicino alla cittadina di Bishoftu. Il pilota del volo Ethiopian Airlines precipitato aveva comunicato difficoltà e chiesto il permesso di tornare indietro subito dopo il decollo. Lo ha reso noto il ceo della Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam in conferenza stampa ad Addis Abeba. Il pilota aveva quindi avuto l'autorizzazione a rientrare. "I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema - ha sottolineato il manager -. Era un aereo nuovo di zecca consegnato a novembre 2018".

Nella lista passeggeri figura anche l'assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell'Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d'Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.

La Ethiopian Airlines ha pubblicato una foto che mostra l'ad della compagnia in piedi tra le macerie dell'aereo che si è schiantato dopo il decollo da Addis Abeba. Il post, pubblicato sui social media della compagnia aerea, spiega che che "Tewolde Gebremariam è ora sulla scena dell'incidente e si rammarica di confermare che non ci sono sopravvissuti. Esprime la sua profonda vicinanza e le condoglianze alle famiglie dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio che hanno perso la vita in questo tragico incidente".

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