Stefania Crotti, la 42enne uccisa il 17 gennaio scorso e trovata senza vita a Erbusco, in provincia di Brescia, forse non è stata ammazzata nel garage della villetta di via San Rocco a Gorlago. Secondo quanto risulta a Bergamonews da fonti mediche, sul corpo carbonizzato della donna ci sarebbero fasce di plastica da elettricista ai polsi e alle caviglie.
Per questo motivo i carabinieri della scientifica stanno cercando tracce di quel materiale. Un reperto importantissimo che, se trovato, confermerebbe la tesi che Stefania era ancora viva ad Erbusco, prima che venissero appiccate le fiamme.
Il corpo della mamma di Gorlago è stato ritrovato appoggiato su un fianco: questa non sarebbe una novità per il medico legale, ma per gli inquirenti questo nuovo aspetto dimostrerebbe che è stata scaricata e abbandonata in posizione quasi fetale proprio a causa di legacci che le bloccavano mani e piedi. Se davvero mani e piedi della vittima erano legati, chi ha ucciso sapeva che la 42enne era ancora viva quando è stata scaricata ad Erbusco. Altrimenti: perché legare i polsi e le caviglie di un cadavere?
La risposta sta nella perizia medico legale che sarà presto consegnata al magistrato.
Intanto per oggi, lunedì 28 gennaio alle 14.30, è previsto il funerale mentre a Gorlago è stato dichiarato il lutto cittadino.
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