Immaginate la scena, mentre state passeggiando sul Sentierone o in Piazza Vecchia, due luoghi simbolo di Bergamo e ad oggi a traffico limitato, vedete sfrecciare accanto a voi una vettura. Fantasia? Ancora per poco, visto che il comma 103 della Legge di Stabilità 2019 approvata a fine dicembre stabilisce che le auto elettriche e ibride potranno entrare in tutte le aree pedonali e ZTL d’Italia.
Una decisione che sta suscitando parecchie polemiche in numerose città, Bergamo compresa: “Siamo sbigottiti – Afferma Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità di Palazzo Frizzoni – è una norma che riporta indietro la nostra città e l’Italia intera di decenni, cancellando con due righe, peraltro scritte in modo confusionario, ogni risultato raggiunto su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, come le nostre via XX Settembre o Piazza Vecchia, solo per citarne un paio”.
“Un conto sono gli sconti e le agevolazioni per questi mezzi – prosegue Zeononi – , un altro è la loro libera circolazione. I numeri sono altissimi e si rischia un’invasione di veicoli in luoghi storici e finora inaccessibili. C’è da considerare anche la sicurezza dei pedoni, visto che queste strade spesso sono strette e difficilmente transitabili in auto”.
“E il tanto decantato federalismo che permetteva a ogni città di prendere le proprie decisioni che fine ha fatto? Speriamo che il Governo faccia marcia indietro e ritiri questa assurdità. Come noi, tante amministrazioni di città italiane, anche guidate dal Movimento Cinque Stelle, sono sul piede di guerra”.
Anche associazioni come FIAB, Legambiente e Salvaiciclisti chiedono un’inversione di marcia al Governo sul comma 103 appena approvato: “Immaginate piazza del Popolo a Roma o piazza del Plebiscito a Napoli, o piazza del Duomo a Milano, o via Maqueda a Palermo, percorse incessantemente da autovetture. Pensate ai centri storici medioevali di Bologna o Firenze, protetti da ZTL già a maglie troppo larghe, invasi dal traffico e parcheggio selvaggio di altre migliaia di macchine in più.
È questo il cambiamento? È davvero il ritorno al passato della motorizzazione che occupa ogni spazio urbano l’unica direzione che si intende prendere per mostrare la “novità”? Dov’è finito l’impegno alla “dieta del traffico”, ossia a togliere auto dalle città per renderle di nuovo vivibili e sicure, sottoscritto da tanti candidati, compreso il vicepremier Di Maio, in campagna elettorale?
Noi siamo convinti che questa norma debba essere cancellata immediatamente, e insieme dovrebbe essere previsto un comma di scuse alla collettività per aver anche solo pensato un orrore del genere. Lo chiediamo con forza e ci aspettiamo rapidità nella correzione”.
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