• Abbonati
L'evento

La Gilda delle Arti protagonista del “Festival internazionale del Folclore e delle Tradizioni”

Il 22 agosto riaccende le tradizioni bergamasche: nel suggestivo Monastero medievale di Astino, andrà in scena lo spettacolo folcloristico “ Bergamaschere”, ispirato ad una rappresentazione teatrale della Fondazione Benedetto Ravasio

La serata del 22 agosto riaccende le tradizioni bergamasche: nel suggestivo Monastero di Astino, circondato dalla natura nel quartiere di Longuelo, andrà in scena lo spettacolo folcloristico “Bergamaschere”, ispirato ad una rappresentazione teatrale della Fondazione Benedetto Ravasio.

Per il 36esimo “Festival internazionale del Folclore e delle Tradizioni” il Ducato di Piazza Pontida, organizzatore dell’evento, ha voluto rendere omaggio ad Arlecchino, rappresentante per eccellenza del territorio locale, tramite la compagnia teatrale della Gilda delle Arti, che rappresenterà una riduzione del suo spettacolo “Arlechì, servitore di due padroni” per l’occasione. Inoltre, ad abbellire la scena e a celebrare con più lustro la serata tradizionale, appariranno anche le maschere della Franz Cancelli Company e i burattini di Pietro Roncelli e si esibirà anche l’attore Enrico Nicoli.

L’”Arlechì, servitore di due padroni” permetterà agli spettatori di immergersi nella Commedia dell’Arte, termine coniato nel 1750 da Carlo Goldoni con il quale fa riferimento a un tipo di teatro che vuole inscenare le professioni, altro modo di intendere il termine “arte”, quelle che facevano parte delle Corporazioni delle arti e dei mestieri.

Fonda le sue radici nelle esibizioni eccentriche e stravaganti dei saltimbanchi medievali e dei giullari che allietavano le corti e le piazze durante il carnevale con barzellette e farse. L’humus folkloristico si ritrova nella scelta di interpretare maschere autoctone quali Arlecchino e Gioppino, accompagnate dai veneziani Pantalone, Brighella e Truffaldino e da una maschera inventata, Don Gaetano, in onore di Gaetano Donizetti. Inoltre c’è anche da dire che alcune di queste maschere ricalcano la figura dello Zanni, cioè del servo che ha due volti: uno è scaltro e maneggione (Brighella), l’altro è un po’ sciocco e credulone (Arlecchino e Truffaldino).

La trama della rappresentazione è molto intricata, tutta giocata sull’inganno e sui malintesi che esso genera nei vari personaggi, ma la furbizia di Brighella è ancora più forte, tanto da creare ulteriore scompiglio. Fortuna che c’è Truffaldino che scioglierà, anche se accidentalmente, la vicenda e il lieto fine sarà così per tutti assicurato.

La storia

A casa del marcante veneziano Pantalone, la figlia Clarice e l’amato Silvio stanno facendo la loro promessa di matrimonio, a cui assistono anche Brighella, locandiere e Smeraldina, serva di Clarice. Irrompe in scena Truffaldino che vuole annunciare il suo padrone, Federigo Rusponi, tornato apposta da Venezia per incontrare Clarice, la promessa sposa e mettersi così d’accordo sugli affari della dote della ragazza. C’è solo un problema: Federigo Rusponi era stato dato per morto! Quindi cosa sta succedendo? In realtà chi appare in scena è Beatrice Rusponi, sotto le mentite spoglie del fratello che è stato ferito dall’amante di Beatrice, Florindo, e che per questo è fuggito da Venezia. La ragazza ha mascherato la sua identità con il solo obbiettivo di ritrovare l’amato Florindo, finzione che Brighella, solo, avvedutamente riconosce, mentre Truffaldino non si accorge dell’inganno, lui che ha la sola preoccupazione di saziarsi! Per uno scherzo del destino Truffaldino diventerà poco dopo il servo di Florindo, alias Orazio ardenti. Si creano così situazioni critiche nate da due menti rivali: da una parte da Brighella che complica la relazione tra Beatrice e Florindo, e dall’altra quella di Beatrice, alias pseudo-Federigo, che inasprisce le vicende di Clarice e Silvio con le rispettive famiglie. E di mezzo ci va sempre Truffaldino, che soffre la fame, mente, complica ulteriormente le relazioni tra famiglie e che continua a servire contemporaneamente due padroni, Beatrice e Florindo. Sarà proprio uno sbaglio dell’ingenuo Truffaldino che risolverà l’intrigo: egli scambia i due bauli da consegnare ai due padroni, delle lettere di Florindo verranno date a Beatrice e un ritratto di Beatrice verrà dato a Florindo. I due innamorati minacciano di suicidarsi convinti che colui o colei che amano siano morti…ma ci sarà il colpo di scena: i due si rincontrano per caso. Questo fatto permetterà ai due padroni di sposarsi, a Clarice e Silvio si riappacificarsi con le loro famiglie e a Truffaldino di sposare Smeraldina: infatti se Truffaldino ha sbagliato ed se è stato continuamente oggetto di inganno nel corso della storia, il motivo è solo uno, l’amore per Smeraldina. La rappresentazione teatrale si concluderà con Truffaldino che ammetterà pubblicamente di essere sbadato e pasticcione: “ Ho fatto una gran fadiga, ho fatto anca dei mancamenti, ma spero che, per rason della stravaganza, tutti si siori me perdonerà.”

L’evento inizia alle 20,45. Gratuito, sarà allestito nella parte esterna del Monastero, in caso di mal tempo invece ci si sposterà in una sala interna dell’edificio.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI