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L'iniziativa

Al Cimon della Bagozza le opere d’arte a cielo aperto di Paolo Mantegazza fotogallery

L'allestimento artistico a forma di cresta montuosa sarà aperto fino a fine agosto a quota 1600 metri, nelle cosiddette "piccole dolomiti bergamasche"

Arte ad alta quota. Fino a fine agosto le “piccole dolomiti bergamasche” faranno da cornice alle opere d’arte di Paolo Mantegazza, imprenditore edile di Trezzo sull’Adda, con la passione per la scultura.

Le opere uscite dal suo “atelier”, un capannone che si trova in via Baracca, sempre a Trezzo, per un allestimento artistico, da fine luglio circondano il rifugio Cimon della Bagozza, a quota 1600 metri. Il rifugio è situato in Località Cimal Bosco Campelli a poca distanza dalla statale 294 che da Schilpario sale al Passo del Vivione.

Su un furgone ha caricato le opere, collocate nei pozzetti di calcestruzzo da cantiere, salendo nella splendida cornice dei Campelli di Schilpario. Li ha disposti in maniera tale che il profilo richiamasse le creste montuose che si stagliano sullo sfondo.

Le sculture dell’imprenditore edile, geometra classe 1963, sono state create con il solo ausilio degli attrezzi e dei materiali da cantiere per le demolizioni, e le lastre di ferro spaccate a freddo. L’installazione intitolata “Tra terra e cielo” e “Amicizia, montagna, amore” (dal nome del volume da lui stesso editato, che abbina le foto di lavori e pensieri) si lega proprio al tema della montagna, della religione e della spiritualità.

Paolo Mantegazza, nel 2016, ha realizzato la croce di vetta in acciaio corten, sull’anticima del monte Gardena, nel complesso della Concarena, simbolo anche del GAB (Gruppo Alpinistico Bagozza).

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