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L'inchiesta

Carcere, ai raggi X le telefonate tra Porcino e Magoni: ricordati di portarmi i “santini”

Anche il dirigente sanitario Bertè, in una telefonata finita agli atti, secondo chi indaga si vanterebbe di poter raccogliere un numero di voti “grazie a un gruppo ristretto di amici” in appoggio alla campagna elettorale dell’ex campionessa di sci.

“Devo venire in carcere per incontrare un amico (un ex maestro di sci, ndr) come posso fare?”, chiede Lara Magoni. “Sei nella commissione carcere-territorio della Regione, per cui puoi venire se lo ritieni opportuno, ma quando vieni ricordati di portarmi anche i santini”, risponde Porcino.

Siamo alla vigilia delle elezioni politiche e regionali del 4 marzo. Al telefono, da una parte, c’è l’attuale assessore regionale al Turismo, marketing e moda candidata per Fratelli d’Italia (prima al senato e poi passata in Regione); dall’altra Antonino Porcino, allora direttore della casa circondariale di Bergamo e ora in carcere a Parma dopo l’inchiesta della Procura che ha travolto via Gleno.

Ma che cosa saranno mai i “santini” di cui parla Porcino? Semplice: sono i volantini elettorali di sostegno della campagna di Lara Magoni, distribuiti anche in via Gleno. Per gli inquirenti, i pm Emanuele Marchisio e la collega Maria Cristina Rota (titolari delle indagini) ciò non proverebbe che vi sia stato voto di scambio. Forse, solo un sostegno.

Nella stessa conversazione tra Porcino e la Magoni, quest’ultima avrebbe detto: “C’è anche Bertè (direttore sanitario del carcere, anche lui nel calderone dell’inchiesta, ndr) che mi sostiene”. Lo stesso Bertè, in una telefonata finita agli atti direbbe – sempre secondo chi indaga – di essere un convinto sostenitore della Magoni e di poter essere in grado di raccogliere un numero di voti “grazie a un gruppo ristretto di amici” in appoggio alla campagna elettorale dell’ex campionessa di sci. Un favore, forse, mirato a ottenere qualche vantaggio?

Quel che gli investigatori cercano, tutttavia, è soprattutto quella foto scattata in cabina elettore da un finanziere (indagato) con il voto alla scheda in favore della Magoni. Il testo dell’intercettazione non è noto, ma il riferimento al voto sembra abbastanza evidente per la Procura.

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