Sparare a un ladro – di notte – sarà legittima difesa anche in Italia. La legge è passata alla Camera giovedì 4 maggio, tra le proteste vibranti del centrodestra e con il leader della Lega Nord Matteo Salvini allontanato dall’aula.
Il provvedimento, che ora passerà all’esame di Palazzo Madama, specifica che verrà considerata legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno.
Si potrà fare legittimamente uso di armi da fuoco per difendersi nel caso i ladri in casa arrivino “di notte e pratichino violenza alle persone o alle cose”. Sono queste le parole e i termini esatti dell’emendamento alla legge in discussione in Parlamento su cui è stato raggiunto l’accordo tra Pd e centristi di Alternativa Popolare (Alfano). Accordo tra i due gruppi parlamentari significa maggioranza in aula e quindi legge che presto può diventare vigente.
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“Di notte”, quindi si può sparare quando i ladri mettono a rischio l’incolumità di chi è appunto in casa, vulnerabile nel sonno. Ma soprattutto si può sparare quando c’è da parte di chi entra in casa “violenza”. Violenza su persone o cose. In questi casi chi ha sparato per difendersi si vedrà riconosciuta la legittima difesa e non sarà indagato, tanto meno andrà a processo. Resta ovviamente al giudice la facoltà di verificare se ci siano effettivamente state le circostanze che rendono lecito lo sparare per difendersi.
Spetterà ancora alla magistratura, dunque, la decisione finale.
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I voti contrari sono arrivati dalle posizioni opposte a Pd e Alternativa Popolare. Tra i più accesi oppositori Salvini, appunto, che per l’occasione si è presentato a Montecitorio per la discussione finale e le dichiarazioni di voto sulla legge. Dopo l’ok dell’Aula il leader del Carroccio ha gridato dalle tribune della Camera: “Vergogna, vergogna!”. La presidente della Camera Laura Boldrini l’ha ripreso, sottolineando che “non si può gridare in tribuna”, mentre dai banchi del Pd gli è stato gridato “Fuori, Fuori!” e “Buffone”.
Nel frattempo, Salvini è stato accompagnato fuori dai commessi.
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