Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. La grande svolta che in pochi – onestamente – si aspettavano potesse davvero avvenire, è diventata realtà.
Sondaggi ribaltati in maniera quasi clamorosa: Hillary Clinton è stato sconfitta e umiliata, tanto che la candidata democratica ha scelto di non tenere il consueto discorso post-voto davanti al proprio pubblico.
Il tycoon ha mantenuto la posizione nelle roccaforti repubblicane, ha vinto il confronto con Hillary Clinton negli swing state – in particolare in Ohio e Florida – ed è persino riuscito a fare propri alcuni Stati che i pronostici assegnavano senza troppi dubbi ai democratici.
I seggi si sono appena chiusi in Alaska (alle 7, ora italiana), ma nel resto degli Stati lo spoglio è già praticamente finito. E il quadro che emerge è impietoso per Hillary Clinton e tutto il fronte liberal: dopo otto anni di presidenza Obama, il nuovo inquilino di 1600 Pennsylvania Avenue tornerà ad essere un membro del Great Old Party, per quanto fuori dagli schemi e arrivato al successo malgrado l’ostracismo di una parte del suo stesso partito.
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