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L'intervista

Due bergamaschi nella Nazionale di calcio amputati: “Noi, gente che non molla”

Daniele Piana di Bariano e Carlo Avelli di Sola fanno stabilmente parte del gruppo nato nel 2012. Nel prossimo weekend saranno impegnati nel Sei Nazioni in Polonia: "L'obiettivo? Tornare ancora più arricchiti"

Chi l’ha detto che il calcio non è più fatto di passione e sacrificio? Che gira solo attorno ai soldi? C’è una Nazionale, di calcio appunto, che ha tanto da insegnare al mondo pallonaro e non solo. E’ quella degli atleti amputati, nata nel 2012 dall’idea di un ragazzo che oggi è il capitano di quella squadra, Francesco Messori, senza una gamba da 17 anni e deciso a tutto pur di coronare il suo sogno: inseguire una palla e calciarla verso una porta nonostante l’handicap.

Oggi quel gruppo è diventato affiatato e pronto a qualsiasi impresa, tanto che venerdì 9 settembre partirà dall’aeroporto di Orio al Serio per giocarsi il Sei Nazioni in Polonia.

Ci saranno anche Daniele Piana di Bariano e Carlo Avelli di Sola, per una Nazionale che avrà il profumo bergamasco.

“Questa esperienza mi sta dando tanto, soprattutto perché ho conosciuto persone fantastiche e straordinarie, gente che non molla – racconta Daniele Piana -. In questo anno e mezzo ho giocato più volte con questa Nazionale: in Spagna, poi in Italia contro l’Irlanda e al Sei Nazioni del 2015, che abbiamo chiuso al quarto posto”.

Quest’anno il torneo internazionale si presenta particolarmente duro per gli azzurri: l’urna, infatti, è stata tutt’altro che benevola riservando al gruppo italiano un girone con la Russia campione del Mondo e i padroni di casa della Polonia, altrettanto forti.

“Sarà veramente difficile – continua Piana -, anche se il nostro obiettivo è uno solo: tornare più arricchiti di prima”.

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