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L'operazione

Si sostituivano alle banche, in 15 in manette: perquisizioni anche a Bergamo

Sono 15 le ordinanze di custodia cautelare, 12 in carcere e 3 ai domiciliari, emesse dalla procura di Milano nei confronti di soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata all'abusivo esercizio dell'attività finanziaria, aggravato dalla transnazionalità e dalla truffa.

Associazione a delinquere finalizzata all’abusivo esercizio dell’attività finanziaria aggravato dalla transnazionalità e dalla truffa: è questa l’accusa con la quale la Guardia di Finanza di Milano ha sottoposto quindici soggetti a misure di custodia cautelare, 12 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, nella mattinata di martedì 19 gennaio.

Sono circa 160 i finanzieri impegnati nell’operazione “El Cartero”, con 35 perquisizioni in società e luoghi riconducibili agli indagati nelle province di Milano, Monza e Brianza, Bergamo, Ferrara, Cosenza, Como, Napoli, Cosenza e Varese: contestualmente la polizia elvetica di Berna ha perquisito uffici di società e abitazioni riconducibili all’organizzazione.

Le attività investigative, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e dirette dalla Procura della Repubblica di Milano hanno consentito di accertare che gli indagati, attraverso l’utilizzo di numerosi veicoli societari con sede in Italia e all’estero, hanno illegittimamente proposto e/o emesso, grazie a una rete di agenti capillarizzata sul territorio nazionale, garanzie fideiussorie per un monte garantito di circa 1 miliardo di euro, incassando premi per oltre 12 milioni di euro a danno di numerosi contraenti/beneficiari, tra cui privati ed enti pubblici/locali.

L’attività criminosa è stata perpetrata mediante l’utilizzo di entità giuridiche prive delle autorizzazioni ovvero dei requisiti di patrimonializzazione richiesti dalla legge e, talvolta, servendosi di falsi titoli di credito, commercializzati anche nei confronti di terzi, per aumentarne in modo fittizio il capitale sociale. Ciò ha consentito di proporsi, nel tempo, quali referenti principali di numerose imprese, sostituendosi di fatto agli Istituti bancari, in quanto in grado di offrire un’istruttoria più rapida ed oneri inferiori a quelli di mercato.

In tale contesto una delle società di cui si è avvalsa l’organizzazione criminale è risultata gestita da 2 soggetti già condannati in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale DDA.

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