A Treviglio mercoledì il D Day, il giorno delle dimissioni del sindaco Giuseppe Pezzoni. Il primo cittadino presiederà la Giunta, poi firmerà l’atto per lasciare definitivamente – o almeno per questo mandato – l’amministrazione comunale.
Lo scorso settembre Pezzoni è stato travolto dallo scandalo laurea. Il Corriere della Sera Bergamo ha scoperto che il sindaco, allora preside dei Salesiani ed ex presidente della Fondazione Mia, non si è mai laureato (leggi qui). Non solo, ha sempre mentito presentando certificazioni fasulle. “Io, Beppe Pezzoni, ho uno scheletro nell’armadio – ha scritto Pezzoni su Facebook dopo essere stato scoperto -. Nel 2001, dopo un anno di riposo dovuto al sovraccarico di lavoro, ho raccontato una balla: ho dichiarato alla scuola di aver discusso la tesi di laurea quando così non è stato. La tesi è rimasta nel computer, così come il titolo di dottore. Ma ho fatto il prof con tutta la passione che già avevo iniziato a metterci quando mi chiesero di fare una supplenza e poi quando mi è stata data una possibilità di proseguire”.
Il centrosinistra ha chiesto subito le dimissioni sventolando i giornali che riportavano le accuse di truffa e abuso d’ufficio conteste dalla magistratura. Lo stesso ha fatto Forza Italia che con Pezzoni aveva rotto qualche mese prima.
Il sindaco ha deciso di non cedere: prima il via libera a progetti fondamentali per il centrodestra come piazza Setti e Foro Boario, senza dimenticare la verifica dell’assestamento di bilancio, poi le dimissioni. Che arriveranno mercoledì, al termine di due mesi tormentati per la città di Treviglio. La tregua però sarà breve. In primavera gli elettori sono chiamati alle urne e la campagna elettorale, in cui non si esclude un ritorno di Pezzoni, si preannuncia infuocata.
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