I loro passaporti dicevano rispettivamente cittadino austriaco e cittadino norvegese ma il personale agli imbarchi dell’aeroporto di Orio al Serio si è insospettito e ha segnalato il "caso" alla polizia aeroportuale. Gli agenti, procedendo a una verifica, hanno scoperto che i due parlavano solo arabo ed erano in realtà di nazionalità siriana: sui cellulari, inoltre, avevano immagini inequivocabili, di guerra e riconducibili all’Isis.
Uno in particolare aveva salvato sullo smartphone le foto di un uomo bardato di nero con la divisa del Califfato. Si è giustificato sostenendo che fosse suo fratello ucciso. L’altro uomo arrestato invece aveva una foto di una persona con un mitragliatore.
Arrestati, i due sono finiti immediatamente a processo per direttissima e l’arresto convalidato. La sentenza sarà il 26 novembre.
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