Era evaso dai domiciliari ma è già stato nuovamente arrestato e condannato ad un anno e mezzo Loredano Busatta, il detenuto che svelò le dichiarazioni che gli sarebbero state riferite in cella a Bergamo da Massimo Giuseppe Bossetti in merito alla morte di Yara Gambirasio.
Il bergamasco Busatta aveva riportato agli inquirenti una serie di affermazioni che gli sarebbero state riportate dal carpentiere di Mapello. L’uomo avrebbe appuntato in un diario stralci di conversazioni intrattenute in carcere con Bossetti, durante l’ora d’aria.
Il suo racconto era stato verbalizzato in data 12 dicembre e contiene delle dichiarazioni sconcertanti. Il detenuto raccontò che Bossetti gli avrebbe confessato il delitto della 13enne, ammettendo di avere un debole per le ragazzine e di avere commesso l’omicidio con l’aiuto di un complice. “Le ho fatto cose … cose … ma non l’ho violentata!” – avrebbe confidato il carpentiere di Mapello al detenuto – “quando siamo arrivati a Chignolo l’ho presa in spalla come un sacco di cemento … il mio complice mi faceva da palo”.
Busatta, arrestato nel 2011 dopo una rapina con un complice ai danni di un’impresa edile di Coccaglio, dopo aver collaborato con gli inquirenti, era riuscito a uscire dal carcere finendo ai domiciliari, da cui era scappato. I carabinieri lo hanno poi arrestato.
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