Risposte chiare. E’ l’unica richiesta presentata da Ubi Banca al Comune di Bergamo per arrivare a una stretta di mano che sancisca la fine del tira e molla istituzionale sul futuro della Nuova Gamec. Dopo le tensioni delle scorse settimane si è aperto più di uno spiraglio: la banca sembra essere disposta a confermare il dono da 4,5 milioni di euro a prescindere dal luogo in cui verrà realizzata la nuova galleria di arte moderna. Per ora è ancora un sussurro, accolto con un largo sorriso dalle parti di Palafrizzoni.
E’ la risposta, pur non ancora esplicita, ai dubbi dell’ex sindaco Franco Tentorio che a fine marzo ha scritto una lettera per sollecitare il suo successore Giorgio Gori a velocizzare i tempi “prima che il donante si stufi”. Ubi banca (o almeno, a chi di Ubi spetta la decisione finale) non si è stufata nonostante il progetto sia sul tavolo degli uffici comunali dal 2010. In cinque anni i passi avanti sono stati pochi. Anzi, negli ultimi mesi se n’è fatto qualcuno indietro. Perché l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini ha rotto gli indugi e dichiarato tutti i suoi dubbi tecnici sul luogo individuato: gli ex Magazzini generali, non funzionali dal punto di vista urbanistico e viabilistico.
Ubi sembra aver compreso lo scetticismo dell’amministrazione, ma attende una decisione definitiva e inequivocabile. Tocca a Valesini continuare il lavoro per centrare l’ennesimo obiettivo dopo caserma Montelungo e palaghiaccio. Il sogno – dichiarato più volte dal sindaco Gori – resta il palazzo in piazza Libertà. E con 4,5 milioni di euro confermati da Ubi, sognare non costa niente.
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