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Valbrembana

Il sindaco di Sedrina: “Con i profughi africani convivenza pacifica”

E' passato quasi un mese dal trasferimento dei 24 profughi ospitati alla Cà matta di Ponteranica alla Casa San Giuseppe di Sedrina, alle porte della Valbrembana. Alta tensione all'inizio a causa delle polemiche scatenate dalla Lega Nord, poi quando i riflettori si sono spenti la convivenza è proseguita in modo pacifico. Il sindaco di Sedrina Stefano Micheli monitora costantemente la situazione, anche se finora non ci sono stati problemi.

E’ passato quasi un mese dal trasferimento dei 24 profughi ospitati alla Cà matta di Ponteranica alla Casa San Giuseppe di Sedrina (leggi qui), alle porte della Valbrembana. Alta tensione all’inizio a causa delle polemiche scatenate dalla Lega Nord, poi quando i riflettori si sono spenti la convivenza è proseguita in modo pacifico.

Il sindaco di Sedrina Stefano Micheli monitora costantemente la situazione, anche se finora non ci sono stati problemi. “Noi abbiamo cercato di sensibilizzare associazioni e residenti a promuovere una coesistenza pacifica e così è stato, ma non avevamo dubbi – spiega il primo cittadino -. Come amministrazione non possiamo far altro che ricevere segnalazioni ed eventualmente contattare chi gestisce i profughi per intervenire e regolamentare”.

Molti cittadini non hanno gradito lo spostamento degli stranieri a Sedrina. Ovviamente chi non le ha mandate a dire sono gli esponenti del Carroccio, che sull’operazione “mare nostrum” ha lanciato una battaglia a tutti i livelli. “Sappiamo che molti sono contrari all’ospitalità – continua Micheli -, noi abbiamo deciso di fare un Consiglio comunale proprio a Botta di Sedrina e pochi giorni dopo un’assemblea pubblica. Tutti i cittadini hanno capito che il Comune non ha nessun potere se non quello di vigilare, raccogliere dissensi e preoccupazioni. Noi teniamo a rassicurare tutti, non ci sono problemi”.

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