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Fatti e misfatti

Tornano Biava e Contini, parte Daniele Capelli Ma dove sta la strategia?

Il mercato dei nerazzurri è iniziato con la risoluzione delle comproprietà e il ritorno dei prestiti che ha fatto salire a 40 il numero degli atalantini in rosa. E le voci ora parlando di un arrivo a Bergamo del 36enne Biava, svincolato dalla Lazio, che la Dea prenderebbe al posto del partente Capelli, tornato a Cesena.

di Luciano Passirani

Uno sguardo al mercato, meglio a quanto si conosce finora dei movimenti che riguardano l’Atalanta, con una premessa: la società sta tentando di operare al meglio in un mercato difficile. Vale per tutti. Non solo per Marino e compagni. L’Atalanta parte svantaggiata da due fattori, entrambi negativi. Il Colantuono aziendalista ben lo sa e rischi sono tutti suoi. Dopo la risoluzione delle comproprietà si ritrova in organico 40 giocatori. Non è solo un problema di conto economico. E’ il risultato del mercato atalantino delle ultime stagioni. Non lo dico per creare polemica. Ovvio non va ad arricchire la fama di chi ha operato. Dirò di più, scoprire che Scaloni ha ancora un anno di contratto e sperava di fare il dirigente, per non parlare di Contini di ritorno dalla Campania con un altro anno di contratto, mi lascia basito. Il risultato è ritrovarsi in rosa troppi difensori centrali, tutti sopra i 30 anni, e dovere una risposta a Biava che ne ha 36.

Il risultato sportivo del mantenimento della categoria dà comunque ragione alla società. Non basta per gestire il futuro. Rimango dell’idea che la rosa vada ridotta, soprattutto modificata. Infatti gli ultimi dettagli confermano Marilungo, Capelli, Nica, Cazzola, Giorgi quasi gratis a Cesena, che non ha voluto Canini totalmente gratis. Gran colpo per la diminuzione del monte ingaggi, a condizione che non finisca come l’anno scorso con l’Atalanta che si accollava parte degli ingaggi di Capelli e Marilungo, oltre a scoprire che il Cesena finisca per salvarsi con quelli che a Bergamo non giocavano. Tengo sotto osservazione Marilungo e Capelli, entrambi ripresisi da gravi infortuni. Non sono arruolabili per Colantuono? Perché per Bisoli vanno bene? Mistero, entrambi nelle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa si auguravano di tornare. Non sarà così, quindi spazio a Biava, piuttosto che a Capelli.

L’altro fattore negativo del mercato a cui accennavo tira in ballo la situazione economica. Non ci sono "danè". Il grande Milan prende giocatori a parametro zero. Vorrà dire qualcosa. Certo l’Atalanta non potrebbe permettersi gli ingaggi di Menez e Alex. Ci riesce con Dramè, interessante esterno sinistro del Chievo, che arriva a parametro zero. Peccato che nel ruolo ci siano già Del Grosso e Brivio, con quindi uno dei due da collocare. In questo contesto l’Atalanta fatica a fare cassa. Tutti stanno alla finestra. La Fiorentina offre massimo 8 milioni di euro per Bonaventura più il polacco Wolski, da cui il parcheggio di Marilungo a Cesena? Il Napoli solo 5 per Consigli, il cui eventuale sostituto non potrà essere Colombi, promesso al Cagliari di Zeman. Se fosse vero che il Siviglia è disposto a trattare Carmona sulla base di 10 milioni di euro, mi offro di accompagnare lui e Marino gratis fino nel sud della Spagna.

Nel frattempo l’Atalanta ha dovuto impegnare risorse: 2,3 milioni per riscattare Cigarini, 3.5 milioni per D’Alessandro. Nemmeno Benalouane ci è stato regalato, anche se non è chiaro l’esborso. Semplice ora, prima di operare bisogna fare cassa. Non basta, servono scelte tattiche. Colantuono beatamente in vacanza tra San Benedetto e Pantelleria con pieno diritto, non ha ancora chiarito con quale modulo intende giocare. Mi auguro lo abbia spiegato al direttore di mercato. La logica direbbe ancora un 4-4-1-1 solo riveduto in un 4-4-2. Visto che in organico è stato già preso il naturale sostituto di Bonaventura ed in rosa oltre a Moralez sembra starci ancora Brienza. Non sento avvisaglie di ricerca di grandi esterni. Mi auguro quindi che non si sia nemmeno pensato al 4-3-3 . Rimane un inganno. Non è vero che Cigarini e Baselli possano coesistere. Le peggiori prestazioni, entrambi, le hanno fornite giocando insieme il che comporta una scelta di chiarezza.

Sto con la società per la vicenda Thereau. Non temo di stupirvi. Con questo non plaudo a Stefano Percassi che alla presentazione degli abbonamenti si era lasciato sfuggire una quasi certezza dell’arrivo. Però quando sento che l’Udinese ci soffia un attaccante di 31 anni già compiuti offrendo 700 mila euro di ingaggio per 4 anni contro i 550 mila euro per 3 anni offerti da Marino, non riesco a unirmi alla pletora di critici. Di più ricordo il pensiero di Pacione, che in una intervista aveva lasciato intendere che l’attaccante francese mal digerisce stare in panchina. A Bergamo avrebbe avuto a che fare con Conte Ugolino Denis. Gli scenari danteschi mai come in questo mercato si accompagnano alle scelte di mercato. Chi sarà quell’attaccante che sceglie Bergamo sapendo che almeno in partenza dovrà accontentarsi di fare da comprimario a Denis? Gabbiadini, Livaja e in parte Marilungo, sfiorando Ardemagni, possono confermare. Pur ognuno con le proprie colpe. Ma vale anche la pena riascoltare una vecchia ballata di Claudio Lolli: "E’ vero che non vogliamo pagare la colpa di non avere colpe". Il polacco Wolski, probabilmente, non la conosce.

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