Giorno e notte, senza mollare nemmeno un minuto. Prosegue ininterrotta anche a Bergamo e provincia la protesta dei “forconi” iniziata domenica sera.
Nell’accampamento bergamasco alla rotonda di Orio al Serio, da tre giorni i manifestanti si fermano anche di notte. Due falò accesi in mezzo, tre tende da campeggio montate lì vicino e all’occorrenza automobili pronte ad ospitare chi vuole schiacciare un pisolino. Ma con lo spirito di protesta dentro, nessuno ha molta voglia di dormire.
Nonostante la stanchezza dopo una giornata passata a distribuire volantini e ad appendere striscioni in giro per Bergamo. La cena in compagnia si consuma –un po’ come a casa- puntuale alle 7.30. Il menù prevede un piatto di pasta al pomodoro cucinata sul posto con un fornellino elettrico, vino rosso, e una fetta di torta che alcuni passanti hanno donato nel pomeriggio per solidarietà alla movimentazione.
Nemmeno il tempo di terminare l’ultimo boccone, che si torna subito a pensare a cosa fare il giorno successivo per continuare a far sentire la propria voce. Nel frattempo si discute senza sosta dei problemi dell’Italia e dei motivi per i quali è partita questa protesta.
Un gruppo di giovani parla di mancanza di lavoro, un altro composto da alcuni signori sulla cinquantina critica l’Euro. Tutti uniti da uno spirito di ribellione, di un movimento che è anche una grande famiglia.
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