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A perugia

Insultò i nuovi tifosi Scoppia il caso del bergamasco Gotti

Era in attesa di firmare il suo nuovo contratto col club umbro ma una foto pubblicata su Facebook ha fatto imbufalire i tifosi biancorossi che al calciatore di Dalmine contestano il passato alla Ternana e uno scatto che lo vede sorridente davanti alla testa di un maiale con la sciarpa del Perugia.

E’ bastata una foto pubblicata mesi fa su Facebook per rompere, probabilmente in modo irrimediabile, i rapporti tra Massimo Gotti e i suoi nuovi tifosi, quelli del Perugia. Che ora di lui non vogliono più sentir parlare. La foto incriminata è stata scovata lunedì, nel tardo pomeriggio, da un gruppo di ultrà biancorossi che, dopo aver visto all’opera il terzino che vanta un passato con le maglie di Atalanta, Udinese, Portogruaro, Empoli e Ternana (proprio quella Ternana che i perugini tanto odiano), erano convinti – così come il loro nuovo tecnico, il livornese Cristiano Lucarelli – di aver risolto i problemi sulla fascia sinistra.

Ma al cuor non si comanda e dopo aver approfondito la vita privata del calciatore bergamasco di Dalmine, qualcuno deve aver notato la foto pubblicata su Facebook dallo stesso Gotti qualche mese fa, in cui il calciatore cresciuto nel vivaio di Zingonia veniva ritratto sorridente con una testa di maiale con la sciarpa del Perugia. Un insulto troppo pesante, soprattutto perché arrivato da un ragazzo già "colpevole" di avere un passato a tinte verderosse, gli stessi colori che caratterizzano la bandiera dell’odiata Ternana.

Quasi scontata la richiesta degli ultrà perugini: "Gotti non deve giocare con la nostra maglia". E ora il patron Massimiliano Santopadre e il ds Roberto Goretti si stanno già guardando in giro, in cerca di un sostituto: il calciatore bergamasco classe 1986 non era stato ancora tesserato dal club umbro e dalla scorsa settimana stava svolgendo i primi allenamenti sotto la guida di mister Lucarelli in attesa della firma su un contratto che ora, molto probabilmente, resterà solo un sogno.

Il caso-Gotti riporta alla mente una situazione molto simile che s’è venuta a creare pochissimo tempo fa a Brescia, dove la parte più calda della tifoseria aveva imposto il suo "no" all’ingaggio di Fabio Gallo come vice del nuovo tecnico Marco Giampaolo. All’ex bandiera dell’Atalanta i sostenitori bresciani ricordavano una frase "poco amichevole" detta nel 1995 quando ha varcato il fiume Oglio per approdare nella squadra degli "odiati" cugini.

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