• Abbonati
Letto per voi

Calcioscommesse: tra imbroglioni, smemorati e il desiderio di gol veri

Roberto Pelucchi su La Gazzetta dello Sport fa un'analisi sulle inchieste per le scommesse che hanno stravolto il calcio e che ancora non paiono placarsi. Che cosa è cambiato? Tra desiderio di dimenticare, perdonare e voglia di disputare partite di uno sport che sia finalmente vero e sincero.

di Roberto Pelucchi 

Due anni di inchieste sul calcioscommesse dovevano servire a ripulire l’aria e a introdurre modelli virtuosi di comportamento. In realtà, a Cremona si indaga anche su partite recenti e le società continuano a plasmare l’etica secondo i propri desideri e interessi. Sedici club di B si sono unificati in Lega per chiedere i danni ai tesserati infedeli, ma per verificare gli effetti di quest’azione bisognerà aspettare i processi penali. Campa cavallo… Chi ha già fatto partire le cause è il curatore fallimentare del Piacenza che, guarda caso, è estraneo all’ambiente calcio.

Le società predicano bene e, spesso, razzolano male. Alcuni esempi. L’uomo mercato del Brescia è sempre Andrea Iaconi, reo confesso e squalificato per 3 anni e 9 mesi; il Trento mesi fa ha cercato di tesserare Bertani (17 giorni di carcere), ma è stato stoppato dal Tnas; l’AlbinoLeffe non si è privato dei tecnici Poloni (18 mesi patteggiati) e Garlini (3 anni e 9 mesi) perché un comitato etico (?) di nomina presidenziale ha stabilito che «non hanno tratto benefici economici» dal loro comportamento illecito e «non hanno mai agito per causare danni sportivi alla squadra»; il Bologna aveva annunciato una causa da 2 milioni contro Rickler (14 mesi dopo il Tnas), ma poi ha preferito rinegoziare il contratto al minimo federale e ora cercherà di cedere il difensore.

Altri club hanno sbandierato rigidissimi codici etici durante il caos mediatico, salvo poi nasconderli nell’ultimo cassetto.

«L’Atalanta farà tutto quello che è nelle proprie possibilità per rivalersi nei confronti di Doni e Masiello. Abbiamo una sola parola», disse Percassi. Infatti. Il presidente ha già annunciato che potrebbe perdonare l’ex barese. E, magari, tra un po’ rispunterà anche Doni.

Siena e Udinese hanno utilizzato un reo confesso finito ai domiciliari (Joelson) per portare in Italia un extracomunitario (Campos Toro). Giocatori con la squalifica in scadenza si stanno offrendo. Per esempio, Ruopolo (16 mesi patteggiati e tre illeciti confessati) ha indetto una conferenza stampa per chiedere una seconda chance, ma si è ben guardato dal restituire i 30 mila euro incassati dagli Zingari, magari da destinare a progetti educativi. Tra le radiazioni invocate da Platini e gli sconti di massa dispensati dal Tnas ci passa un mare di buonsenso.

E’ giusto che chi ha sbagliato possa rimediare. Magari, però, ripartendo dall’ultimo gradino, dal calcio dilettantistico nel quale il guadagno è l’ultimo dei pensieri. Ricordiamo che l’unico calciatore che in 2 anni ha denunciato un tentativo di corruzione, ad alti livelli, è Simone Farina, costretto a emigrare in Inghilterra per lavorare. Perché il calcio ha il perdono facile con gli imbroglioni, ma è inflessibile con chi si ribella alla Casta.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Generico
L'inchiesta
Fiamme Gialle nelle sedi di 41 società di calcio C’è anche l’Atalanta
Pierpaolo Marino, dg dell'Atalanta
La replica
Inchiesta calcio-fisco, Marino è tranquillo: Solo un’acquisizione di atti
Dario Passoni durante le premiazioni del "Calcinate Cup"
A calcinate
Squalificato per scommesse Dario Passoni premia i bimbi della scuola calcio
Il bergamasco Filippo Carobbio
La sentenza
Cremona, calcioscommesse Al pentito Carobbio 18 mesi di reclusione
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI