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Il caso

Eleonora, nata invalida Due sentenze a breve per renderle giustizia

Un processo penale e uno in sede civile saranno celebrati al Tribunale di Rovigo per individuare responsabilità e danni nei confronti di Eleonora, figlia di due bergamaschi, tetraplegica dalla nascita

Quella sera del 2 dicembre 2008 nella sala parto all’ospedale di Rovigo qualcosa non andò per il verso giusto. Eleonora, figlia di due bergamaschi, nacque tetraplegica. Il suo caso è una pagina nera della malasanità italiana. Eppure Eleonora, quattro anni, è l’angelo di casa Gavazzeni, da mamma Benedetta Carminati e papà Davide, coppia di coniugi bergamaschi che si sono trasferiti per lavoro in provincia di Rovigo. E sarà proprio nelle aule del tribunale di Rovigo che nei prossimi mesi si celebreranno due processi, penale e civile, per stabilire colpe e danni che hanno reso Eleonora tetraplegica dalla nascita.

LA STORIA DI ELEONORA

È il settembre del 2008 quando Benedetta Carminati di Bergamo e il marito, l’imprenditore Davide Gavazzeni di Chiuduno, si trasferiscono a Fiesso Umbertiano, in provincia di Rovigo. Benedetta aspetta un figlio. Dai controlli eseguiti agli Ospedali Riuniti di Bergamo la sua gravidanza procede bene. Il lieto evento è previsto per il 5 dicembre di quello stesso anno. Giunta a Rovigo Benedetta viene visitata e i medici le consigliano un parto cesareo. Sono le nove del mattino del 2 dicembre, quando Benedetta varca la soglia dell’ospedale di Rovigo a seguito delle prime doglie. Trascorrerà oltre quindici ore di travaglio senza che due ostetriche del nosocomio di Rovigo accolgano le richieste di Benedetta e Davide: quelle di effettuare un parto cesareo. Quella stessa sera, dalle 20 a mezzanotte, qualcosa non va in sala parto. Verso le 23.45 Benedetta verrà sottoposta ad anestesia totale e portata in sala operatoria. Pochi minuti dopo la mezzanotte viene alla luce Eleonora, ma la diagnosi è impietosa, la piccola è totalmente invalida, ipovedente, affetta da tetraparesi spastica.

LE DENUNCE E LE PERIZIE

Papà Davide che ha seguito da vicino Benedetta sporge denuncia. Il pubblico ministero Stefano Longhi iscrive nel registro degli indagati 12 persone, medici e infermieri dell’Ulss e dell’ospedale di Rovigo. Il 22 dicembre 2010 viene chiesta l’archiviazione del caso, ma l’avvocato Mario Cicchetti che segue Benedetta e Davide si oppone. Il giudice negherà l’archiviazione e chiede nuove consulenze e visite mediche sulla piccola Eleonora. Intanto, come prevede la legge, i genitori di Eleonora cercano una conciliazione con l’ospedale di Rovigo, ma i legali della struttura sanitaria non si presentano all’udienza. “Il 22 giugno del 2012 – afferma l’avvocato Cicchetti – all’ospedale Burlo Garofalo di Trieste, due medici incaricati dall’Ulss di Rovigo e il medico legale nominato dai genitori di Eleonora giungevano alla stessa diagnosi. La visita si concludeva con il riconoscimento della piena responsabilità dei sanitari dipendenti dell’Azienda sanitaria rodigina nella causazione della grave patologia cui è affetta la piccola Eleonora”.

LE UDIENZE IN TRIBUNALE

Venerdì scorso, 8 marzo, è stata iscritta al ruolo la causa civile contro l’Azienda Ulss 18 di Rovigo e i due medici che seguirono il parto di Eleonora. La prima udienza della causa civile contro l’Ulss 18 di Rovigo è stata fissata per il 19 giugno prossimo. L’avvocato Mario Cicchetti che segue i genitori di Eleonora chiederà un risarcimento dei danni che ammonta a circa 30 milioni di euro. Nel frattempo anche il procedimento penale – che vede imputate le due ginecologhe – farà il suo corso e la prima udienza è fissata dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Rovigo per il prossimo 23 aprile.

“In questi anni abbiamo raccolto tutto il materiale, le perizie e le consulenze di entrambe le parti che giungono alla stessa conclusione: la piccola Eleonora ha subito danni irreparabili nel momento del parto e necessita di cure che sono molto costose – conclude l’avvocato Cicchetti – chiediamo che la Giustizia riconosca le responsabilità di chi ha causato questa situazione e risponda alle necessità di Eleonora”.

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