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Fim cisl bergamo

Metalmeccanica in crisi Gervasoni: priorità ai disoccupati senza copertura

Fim Cisl bergamasca preoccupata dai dati semestrali sull’industria metalmeccanica, il segretario Gervasoni: “Più aziende coinvolte, soprattutto piccole e piccolissime, alto il dato sulla cassa ordinaria. Priorità al crescente numero di disoccupati senza più copertura di disoccupazione o ammortizzatori in deroga”.

Il rapporto semestrale di Fim Cisl Lombardia mette in evidenza tutte le difficoltà di un’industria metalmeccanica che arranca: nel secondo semestre 2012 sono state colpite dalla crisi 2.462 aziende e 63.942 lavoratori su un totale di 83.139 addetti, la cassa ordinaria è in aumento del 10% e coinvolge 42.295 lavoratori, 18.001 quelli coinvolti da cassa straordinaria, + 55% di mobilità con 139 aziende che hanno proceduto a nuovi licenziamenti per 3.646 lavoratori.

Dati preoccupanti che il segretario della Fim Cisl di Bergamo Valentino Gervasoni commenta in ottica bergamasca:

“Non si può dire che le previsioni volgano al bello. Dati contradditori anche se possiamo consolarci di aver lasciato la maglia rosa per numero di dipendenti coinvolti: 9.966, -11% rispetto agli 11.250 del 1° semestre. Crescono invece le aziende coinvolte: 380, + 10% rispetto alle 344 del 1° semestre e andrebbero aggiunte diverse decine di piccolissime aziende seguite dai delegati di bacino del settore artigianato. Si conferma quindi un dato preoccupante per le piccolissime e piccole aziende, questo il motivo per cui diminuiscono i lavoratori coinvolti in ragione della piccola taglia della maggior parte delle aziende coinvolte. Questo fenomeno è accompagnato da un dato non registrato dalle statistiche; quello di tanti singoli licenziamenti che non passano per le classiche procedure di mobilità.

Resta alto il dato sulla Cigo + 3% sul semestre precedente con 8.307 lavoratori coinvolti. Diminuisce invece del 50% il ricorso alla straordinaria, dato che si presta a diverse interpretazioni perché a fronte dell’esaurimento del diritto all’intervento della Cigs potrebbe permanere la situazione di crisi con disponibilità dello strumento ordinario. Resta costante il ricorso a nuovi contratti di solidarietà che nel semestre riguardano 8 aziende alle quali proprio ad inizio 2013 si è aggiunta la N&W con un C.d.S. che coinvolgerà poco più di 1.000 dipendenti.

In conclusione resta il fenomeno più preoccupante legato al progressivo incremento della platea di lavoratori disoccupati, molti dei quali hanno esaurito la copertura spettante di disoccupazione e/o ammortizzatori in deroga. Questa è la priorità per le parti sociali, per le istituzioni, per il futuro governo e per intellettuali, giuslavoristi, economisti ed esperti che vogliono sedersi attorno un tavolo per cercare soluzioni che non siano palliativi o promesse da marinaio; è il problema di Bergamo, è il problema del paese ed è anche il problema dell’Europa. Questo è il tema a cui la Fim non vuole sottrarsi”.

Valentino Gervasoni, segreteria Fim-Cisl Bergamo

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