Un mese dopo quel tragico schianto che costò la vita a tre giovani ragazzi, sulla Provinciale 130 non è cambiato nulla. Davide Sabbadini di 19 anni, Fabiana Frigeni di 16 e Giulia Aceti di 15, tutti di Cividate, mentre tornavano da Bariano verso Romano, persero la vita schiantandosi (ad alta velocità) con la loro Ford Escort lungo un muretto che costeggia la strada. Un tratto già teatro in passato di diversi incidenti, già segnalato più volte alla polizia stradale di Treviglio, ma anche al pubblico ministero Carmen Pugliese, perché non illuminato e privo di indicazioni stradali adeguate.
La carreggiata di via Balilla costeggia la ferrovia dando al guidatore la sensazione di essere su un rettilineo. Poi però la strada curva leggermente verso destra, in un tratto dove l’illuminazione è del tutto assente. Anzi si è tratti in inganno perché c’è una piccola piazzola di sosta proprio sulla sinistra e in fondo al prato c’è di nuovo un piazzale che pare la continuazione della strada. C’è solamente un paletto catarifrangente, ma la segnaletica orizzontale, rilevano in tanti, è scarsa e il muretto di cemento armato contro il quale si è schiantata l’auto dei tre ragazzi non è segnalato. Quattro settimane dopo restano solo i fiori e i ricordi degli amici, per una strage che forse poteva essere evitata.
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