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L'intervista a bergamonews

“In Provincia azzero tutto A Bettoni do un 5”

Ettore Pirovano, il candiato leghista e del Pdl alla presidenza di Via Tasso ha risposto alle domande poste dai lettori. "Cosa rimprovero al leader uscente? Di non essere stato il presidente ma il Bettoni". E annuncia che cambier?? tutti gli assessori.

Ecco il botta e risposta tra i lettori di Bergamonews e il candidato leghista e del Pdl alla Provincia di Bergamo Ettore Pirovano condotto dal direttore Cesare Zapperi.
Bgnews: Valerio Bettoni, presidente uscente l’ha recentemente accusata e con lei la Lega di non rispettare i valori civili, cattolici della nostra gente.
Pirovano: Sono nato a Caravaggio, paese supercattolico, ho fatto le scuole dai salesiani,non mi sono mai sentito nemico della chiesa cattolica.

B: Condivide le uscite di Matteo Salvini sulle carrozze separate nel metro tra italiani e stranieri?
P: Salvini ha fatto una provocazione. Ha detto con ironia: se andiamo avanti di questo passo forse tra dieci anni si dovrà arrivare a questo. E’ una provocazione che fa parlare, fa discutere sul fatto della non sicurezza sul metro.

B: E l’apartheid è la soluzione?
P: Assolutamente no. Serve a far parlare e a farsi sentire.

B: Ma era la Lega delle origini a dover provocare e urlare, oggi che siete squadra di governo serve ancora?
P: A volte serve ancora. Anche se oggi ci sono proposte concrete e realizzate come il respingimento dei clandestini.

B: La Chiesa infatti è decisamente contraria a questa soluzione.
P: Capisco la chiesa dal punto di vista etico, ma legalmente è ineccepibile. Non vengono ricacciati in mare, la Libia può ufficialmente essere un commissariato che prende le richieste dei rifugiati politici. L’Europa non può pretendere che tutti i rifugiati politici arrivino in Italia. Noi siamo i più sfavoriti per gli arrivi, l’Europa deve provvedere.

B: Dia un voto ai 10 anni di Valerio Bettoni
P: Ha fatto cose buone, ultimamente ha collaborato coi sindaci per le grandi opere. Sul turismo però ho visto del disordine, sull’apertura di alcune società altrettanto. E poi ho visto atteggiamenti troppo condiscendenti per alcune zone della provincia rispetto ad altre. Tutta la provincia merita pari dignità. Un voto? Direi come lavoro della Provincia 6, come presidente un 5 per una questione di condotta.

B: Cosa rimprovera alla gestione Bettoni?
P: Di non essere stato il presidente ma il Bettoni. Eccessivo protagonismo. Bisogna dare visibilità anche alla squadra degli assessori e anche al Consiglio provinciale che non deve essere relegato al ruolo di schiacciatore di bottoni.

B: Se sarà eletto farà piazza pulita del passato?
P: Nessuno si stupisce negli Stati Uniti se si cambia anche il cuoco della Casa bianca, io non capisco per ché debba tenermi gli assessori che han già lavorato per 10 anni.

B: Quindi squadra tutta nuova?
P: Non decido solo io: siamo una coalizione, ne parleremo assieme, ma credo che anche il Pdl intenda mettere gente nuova.

B: Capetti, Sonzogni, Moro… tutti via?
P: Credo che anche il Popolo della libertà abbia questa intenzione anche se non posso parlare a nome dell’alleato. Certo, se cambio le segretarie non si capisce perché non debba cambiare gli assessori.

B: Ha chiesto lei al Pdl di cambiare tutti i consiglieri uscenti?
P: Credo che anche il Pdl volesse rinnovare. Durante la stesura del programma sono emerse richieste nuove e ritengo che se ci fossero ancora gli stessi assessori sarebbe difficile cambiare quel che si vuole cambiare. Lo sfratto non lo do io, è nelle cose. Qualcuno forse resterà, c’è un limite oltre il quale non mi posso spingere.

B: Se vincerà avrà mano libera completamente?
P: Lei ha mano libera in famiglia? Ci sono cose che vanno mediate, pensate. Va usato il buonsenso. Amerei circondarmi di persone normali, ma sembra che la normalità sia un’eccezione. Persone normali che capiscano che bisogna applicare il programma condiviso, senza fughe in avanti che non tollererò.

B: Lei dunque tirerà le fila.
P: Il presidente è custode del rispetto del programma.

B: Governerà nel segno della continuità o della rottura?
P: Le cose buone fatte andranno avanti: per esempio le infrastrutture. Servirà uno sforzo in più per l’alta capacità, perché arrivino i finanziamenti. Antonio Di Pietro, nonostante quel che racconta da ministro ha tolto i finanziamenti impendendo all’alta velocità di diventare alta capacità: quei soldi vanno ritrovati velocemente

B: Alta capacità a parte, i viaggi in treno in Lombardia hanno un sacco di problemi. E in Lombardia ad appoggiare Formigoni la Lega c’è.
P: Il problema è a monte: la Regione ha il compito di fare i contratti, ma la società che eroga i servizi è statale. Il problema semmai è smettere di aver paura di interagire col privato: questo sarà uno dei nuovi indirizzi della Provincia.

B: Non è che la Lega ha inseguito tante battaglie ideali trascurando problemi pratici?
P: La Lega ha fatto le lotte, presidii sull’autostrada per la 4 corsia. Ma dobbiamo deciderci gridare o fare? Abbiamo oggi “solo” l’8 per cento a livello nazionale. Domani vedremo. E faremo una lista delle priorità.

B: Quali le sue priorità?
R: Il sociale soprattutto perché i bergamaschi hanno orgoglio e dignità a volte esagerati che li spinge a non chiede neanche gli aiuti. L’ho visto quando ho fatto il sindaco: dovevo farmi dire dalle associazioni del volontariato chi dovevo aiutare.

B: Ma il rigore lumbard in tema di immigrazione non limita le badanti che in fondo aiutano le famiglie bergamasche?
P: Noi a Caravaggio diamo finanziamenti alle famiglie per mettere in regola le badanti, e facciamo corsi e altro.

B: C’è anche un’immigrazione buona?
P: L’immigrazione dovrebbe essere solo quella buona. Purtroppo ci sono molti clandestini

B: Anche le badanti spesso sono clandestine…
P: Ma in Parlamento si è sempre evidenziato che badanti non saranno nelle stesse categorie dei clandestini che non vogliono integrarsi.

B: A Caravaggio sono state adottate iniziative particolari anche sui matrimoni misti.
P: Mi lasci ricordare un episodio che mi ha fatto molto piacere. Una donna mussulmana girava col burqa a Caravaggio. Dopo due anni, dopo numerosi inviti, ha convinto il marito e ha scoperto il viso tenendo solo il velo. E quando c’è riuscita ha ringraziato l’amministrazione comunale perché si sentiva più libera. Sulle residenze e sui matrimoni misti. C’è una normativa fatta propria dal governo: per ottenere la residenza è indispensabile avere una casa a norma di legge, ma questo anche a tutela degli immigrati. A Caravaggio abbiamo fatto demolire due condomini perché i proprietari sfruttavano i clandestini. Sui matrimoni misti: per sposarsi indispensabile un documento che attesti la legittima presenza sul territorio, anche un visto turistico. Per avere il visto turistico bisogna avere il passaporto. Perché sappiamo tutti cosa succede: che un clandestino per esempio aggira un’italiana anziana per sposarla e avere la cittadinanza.

B:Cosa pensa dei bergamaschi che affittano in nero a immigrati clandestini.
P: Penso siano da perseguire, il codice è molto chiaro. Spesso però i Comuni hanno paura di intervenire per non doversi far carico di queste persone. I sindaci invece devono assumersi le proprie responsabilità denunciando chi sfrutta gli stranieri. Sono forse più arrabbiato con la nostra gente che con i clandestini sfruttati.

B. Parliamo dell’aeroporto di Orio: cosa dice in merito allo sviluppo e alla salute di chi abita nei dintorni?
P: Ho visto il presidente della Sea Bonomi e ho appuntamento con lui la settimana prossima: Sea non ha niente contro Orio perciò non credo proprio ci siano blocchi allo sviluppo. Su Orio bisogna puntare sia per turismo sia per un aggancio con l’Expo 2015. Il rilancio dell’aeroporto è tra i primissimi argomenti del programma. Ora va già bene, ma solo per certo tipo di traffico che non porta benefici a Bergamo: il low low low cost non dà una mano a Bergamo e ai bergamaschi con un turismo troppo povero.

B. Ma Orio si è sviluppato sul low cost…
P: Noi dobbiamo imparare a fare squadra, come i bresciani. Lo abbiamo visto con la Brebemi: noi siamo indietro: forse anche perché Brebemi passa in un pezzo della provincia che non è mai stato a cuore degli amministratori.

B: non è anche colpa della Bassa?
P: Forse, ma stavolta i sindaci della Bassa hanno dimostrato di fare squadra indipendentemente dal colore politico, chiedendo tutte le strade che mancano da 50 anni.

B: Torniamo a Orio
P: C’è il problema ambientale, ma sono abbastanza tranquillo, perché c’è già l’esperienza del mio collega Boni sulla sistemazione di Malpensa, situazione molto più tragica. IO dico che tenteremo di risolvere i problemi dei cittadini, ma non cancelleremo l’aeroporto.

B: La soluzione sarebbe buttar giù le case?
P: A Malpensa i residenti han traslocato. Io ancora non conosco la situazione  attorno a Orio, perciò prima di pronunciarmi voglio capire bene.

B: Pensa di cambiare i vertici di Sacbo?
P: Una cosa sono gli assessori con cui è necessario un rapporto fiduciario, altra i membri dei Consigli di amministrazione: l’unico metodo in questo caso è legato a capacità ed efficienza. Per Orio se ci fosse una nuova impostazione allora si dovrebbero cambiare i vertici, ma se l’impostazione è condivisa allora non si cambia.

B: Questo sorprende.
P: Guardi, anni fa il direttore dell’ospedale di Treviglio mi ha telefonato per chiedermi consigli sulla nomina di un primario. Ho risposto che se lo doveva scegliere lui per competenza. E scelse un medico di centrosinistra.

B: A dire il vero i direttori generali sono tutti lottizzati
P: Lo so e ne sono profondamente contrariato. Poi a volte anche se lottizzati sono bravi , come a Treviglio.

B: La criticano perché se diventerà presidente terrà anche l’incarico di parlamentare. Non intende scegliere?
P: No, perché ho già sperimentato facendo il sindaco che, con un piede nel Parlamento, ho ottenuto più vantaggi per Caravaggio. Lascio il ruolo di vicesindaco di Caravaggio, ma già ora non lo sto facendo. Chiarisco però che non si prendono due stipendi: si sceglie. Ho già deciso che scelgo quello da deputato, si guadagna di più.

B: Però non si fa meglio un lavoro alla volta? A Roma ci sono altri colleghi.
P: Ho sempre fatto due lavori. Non sono un giorno o due in meno alla settimana che cambiano la vita della Provincia. Io ho fatto molto bene il sindaco (lo dicevano i voti) e ho continuato a fare il parlamentare, il capogruppo al Senato per a Lega

B: Come me mai così poche donne in lista?
P: Perché le donne o le obblighi o non si candidano, anche perché hanno una vita più complicata della nostra. Non c’è maschilismo.

B: Eppure vediamo tante militanti leghiste donne.
P: Ma se non si vogliono candidare, meglio non forzarle come fanno spesso altri partiti mandandole allo sbaraglio.

B: Veline tra voi ne avete?
P: No

B: Sarebbe d’accordo a metterle in lista?
P: No

B: Le pongo una domanda che ci ha rivolto un lettore. Cosa farà contro i piccioni?
P: O li ammaestriamo tutti per andare da qualcun altro o li abbattiamo perché sono pericolosi per la salute. In realtà non vedo una soluzione.

B: Chi sono i nepotisti?
P: Nepotisti sono i politici che tengono vicino solo persone di casa loro indipendentemente dalle capacità. Non è questione di partito ma di persone: forse i leghisti lo sono un po’ meno perché hanno i militanti che soffiano sul collo.

B: Anche sua figlia è candidata sindaco a Misano e poi è dipendente di una società della Regione: nepotismo?
P: Mia figlia è arrabbiata con me perché il cognome le ha impedito anche all’interno del movimento di andare avanti proprio perché potrebbero dire che va avanti grazie a me. A Misano si è voluta candidare nonostante me e non me l’ha chiesto.

B: Cosa votava nella prima repubblica?
P: Ho sempre votato liberale, poi sono spariti. Ma non ho mai fatto politica nella prima repubblica.

B: Poi è arrivato Bossi…
P: Più che Bossi, devo dire che mi sono sempre arrabbiato per piccole cose, come le code… quando è nata la Lega ho pensato che fosse non il partito perfetto ma il meno imperfetto

B: Cosa non le piace della Lega?
P: Per esempio un po’ di nepotismo che porta a mettere imbecilli nei Consigli di amministrazione o i figli in Parlamento.
 
B: Senta, un governo leghista, monocolore leghista c’è già stato in Provincia di Bergamo e non è stato un periodo esaltante.
P: Per certi aspetti è vero, ma l’appartenenza di Giovanni Cappelluzzo alla Lega è stata costruita a posteriori. Ma non è stata una delle peggiori gestioni, la Provincia si sentiva molto meno allora.

B: Di cosa va più orgoglioso?
P: Aver dato dignità alla gente che si è abituata ad avere risultati e servizi che prima non aveva; del sorriso dei dipendenti comunali.

B: Vuole esportare in Provincia il modello Caravaggio?
P: Ci sono cose da copiare. Ma non si scalda la propria acqua calda.

B: E’ recente la polemica sulla corsia preferenziale per gli anziani al pronto soccorso. Conferma tutto?
P: La corsia preferenziale è stata messa in atto dal distretto ospedaliero Treviglio-Caravaggio: è un’altra coda affiancata a quella normale per dare precedenza agli anziani over 75 indipendentemente dalla latitudine, dalla longitudine e dalla razza. Perché nel pronto soccorso degli ospedali c’è grande predominanza oggi di stranieri spesso clandestini che usano il pronto soccorso come medico di famiglia. Gli altri stanno in coda. Anche perché gli stranieri han trovato il modo di passar avanti a tutti minacciando il medico di omissione di soccorso.

B: E’ vero che dietro di lei ci sono i potentati della Bergamasca?
P: Non mi sono mai trovato dietro nessuno. La più grande libidine per un politico è poter dire a chiunque quello che si pensa. E lo puoi fare se non hai un debito di riconoscenza.

B: Per esempio ha buoni rapporti con Comunione e liberazione.
P: Ho buoni rapporti con chiunque, affiancando il pubblico, crei benefici per i cittadini.

B. Bettoni al ballottaggio: ci riesce?
P: Non mi interessa, per me non esiste

B: La prima cosa che farà da presidente?
P: Pulizia dell’ufficio. Ma è una battuta. Cercherò di capire cosa c’è nei cassetti, ma non per cercare scheletri negli armadi piuttosto per sapere com’è messo il bilancio, quale possibilità di manovra avrò fino alla fine dell’anno.

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