Mentre Cantù protesta, Bergamo vuole imitarla. Stiamo parlando del centralino anticlandestini: oltre un centinaio di persone si è riunito a Cantù per manifestare contro la recente delibera della giunta, guidata dal sinda
co Tiziana Sala. Il provvedimento ha istituito un numero verde telefonico: chiamandolo, i cittadini possono segnalare al comando della polizia locale situazioni di irregolarità. Indicare, insomma, la presenza di immigrati clandestini, oltre che di abitazioni affittate illegalmente.
Proprio nel giorno della protesta – a cui hanno partecipato immigrati extracomunitari e i rappresentanti di alcune associazioni del territorio – è emerso che i vertici della Lega Nord di Bergamo hanno richiesto al Comune di Cantù un copia della delibera. Il documento è stato inviato a una quarantina di Comuni della provincia bergamasca, in modo tale che possano valutarne l’adozione. La conferma arriva dal segretario del Carroccio bergamasco, Cristian Invernizzi. "La delibera è arrivata e la stiamo studiando. Il centralino anticlandestini ci sembra una buna iniziativa non solo contro gli immigrati irregolari, ma per la sicurezza del territorio in generale. Dopo le valutazioni del caso, i sindaci lumbard la adotteranno anche in Bergamasca".
La delibera parla tra l’altro di sanzioni per chi affitta in nero appartamenti agli immigrati. Ma il numero verde, hanno criticato i manifestanti di Cantù “spinge alla delazione, alla denuncia in forma riservata. Le denunce possono essere fatte alle forze dell’ordine e, soprattutto, alla luce del sole”.
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