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Bergamo

I ragazzi della 2 C della scuola media Camozzi premiati a Milano da Federchimica

Gli studenti hanno lavorato per un anno a un progetto sui farmaci di automedicazione

Bergamo. Si chiama “Chimica in pillole” ed è il progetto, realizzato dagli studenti della 2 C della scuola secondaria di primo grado Gabriele Camozzi di Bergamo, premiato da Federchimica per la categoria “Farmaci di automedicazione”.

Mercoledì 25 settembre i ragazzi, ora passati in terza media, accompagnati dalla loro insegnante di matematica e scienze Angela Peruzzo e da quella di italiano Camilla Mangili, hanno ritirato il premio del concorso “Chimica, la scienza che salva il mondo” al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Dei 220 lavori realizzati dagli studenti di tutta Italia, 19 sono stati premiati dalla Federazione nazionale dell’industria chimica.

“Chimica in pillole” è un progetto della durata di un intero anno scolastico. I ragazzi hanno avuto modo, confrontandosi con diversi professionisti sul territorio, di acquisire un ventaglio ampio di conoscenze e competenze, in modo trasversale e multidisciplinare.

Gli studenti della 2 C, con il supporto della professoressa Peruzzo, hanno preparato in primo luogo un sondaggio che hanno poi sottoposto agli alunni e alle famiglie del loro istituto. Una volta raccolte le informazioni, le hanno analizzate realizzando dei grafici. Hanno poi incontrato un farmacista che ha spiegato loro come il corpo umano assimila le i farmaci di automedicazione in base alla loro funzione e struttura. In classe sono stati poi invitati alcuni esperti di un’industria farmaceutica, che hanno spiegato come si realizzano le capsule ed hanno coinvolto direttamente i ragazzi attraverso dei laboratori.

“La presentazione è ben fatta, chiara ed esaustiva e sintetizza un progetto della durata di un intero anno scolastico – si legge nella motivazione del premio -. I ragazzi hanno avuto modo, confrontandosi con le competenze e le specificità di diversi professionisti sul territorio, di acquisire un ventaglio ampio di conoscenze e competenze, in modo trasversale e multidisciplinare.
Definire il fenomeno da analizzare attraverso la survey e il supporto di un data analyst, incontrare sia il farmacista sia gli esperti di un’azienda farmaceutica ha fatto sì che, oltre ad approfondire i temi scelti, sia stato favorito l’orientamento dei ragazzi verso percorsi di studio a carattere tecnico-scientifico. Un progetto a 360° quindi di grande impegno per i ragazzi e gli insegnanti in un’ottica di apprendimento di lungo periodo”.

Dai primi anni 2000, il Premio Federchimica Giovani si conferma, anno dopo anno, un importante strumento a supporto della didattica e dell’orientamento verso le discipline scientifiche. Questa edizione ha coinvolto oltre 5mila studenti che hanno descritto in modo creativo – con un video, un racconto, un articolo – le conquiste tecnologiche e scientifiche che hanno migliorato il mondo, con particolare riferimento al ruolo fondamentale della chimica per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile.

Aram Manoukian, Componente del Consiglio di Presidenza di Federchimica con delega all’Education, ha commentato: “Ci auguriamo che questo sia solo il primo passo in una strada ricca di successi per questi ragazzi, perché l’industria chimica non può fare a meno dei chimici, diplomati e laureati e crede fermamente nella forza del Premio come metodologia di comunicazione e apprendimento della scienza. Tuttavia, per essere efficace, questa attività necessita del sostegno di docenti capaci di trasmettere il proprio entusiasmo e orientare verso carriere in ambito tecnico-scientifico. Per questo motivo, continuiamo a investire in attività e progetti di formazione e divulgazione e auspichiamo che la riforma dell’Istruzione Tecnica possa favorire un deciso cambio di passo nella valorizzazione della formazione tecnico-professionale”.

L’industria chimica è tra i settori che più contribuiscono a creare occupazione nel Paese con oltre 5.000 nuovi posti di lavoro tra il 2015 e il 2021. Tuttavia, anche per effetto delle dinamiche demografiche, ogni anno mancano all’appello 150mila lavoratori (Fonte Prometeia). La conseguenza di questa tendenza, già riscontrata, è la difficoltà delle imprese a reperire personale per oltre il 55% delle posizioni che richiedono competenze altamente specializzate (in particolare in ambito digital e green).

“La formazione scientifica rimane da valorizzare perché è anche una garanzia di lavoro: il tasso di occupazione a tre anni dalla laurea in chimica e ingegneria chimica e dei materiali supera il 93%, una quota elevata e maggiore rispetto alla generalità dei corsi di laurea. Anche i diplomati ai corsi di ambito chimico degli ITS Academy trovano un impiego qualificato, nell’83% dei casi, non appena terminato il percorso di studi – hanno dichiarato dal palco gli organizzatori del concorso -. Occorre, quindi, evitare abbandono e dispersione scolastica attivando un orientamento efficace fin dal primo ciclo di studi.

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