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A bergamo

Sempre più alta la richiesta di permessi 104: “Lavoro di cura sempre in capo alle donne”

Dalle 2.113 domande riconosciute del 2022 in provincia alle quasi 2.500 che in proiezione saranno lavorate alla fine di quest’anno: a livello nazionale, secondo l’Istat, oltre il 60% si licenzia per affrontare le necessità di genitori, coniugi e figli

Bergamo. Cresce anche a Bergamo la richiesta di permessi in base alla legge 104: in poco più di due anni e mezzo Inas Cisl è passata dalle 2.113 domande riconosciute del 2022 alle quasi 2.500 che in proiezione saranno lavorate alla fine di quest’anno.

A livello nazionale, nel 2023 Inps ha rilevato che il numero dei percettori era in aumento rispetto al 2022 per tutte le tre tipologie di permesso con un +18% per i permessi personali, un +14% per i permessi per familiare e un +7% per il congedo straordinario.

L’Inps in una nota distribuita nei giorni scorsi ha dichiarato che “ha senz’altro influito quanto previsto dal decreto legislativo 105/2022 che ha eliminato il principio del “referente unico dell’assistenza” e, in materia di congedo straordinario, ha introdotto il “convivente di fatto” ampliando così la platea dei lavoratori beneficiari dei permessi della legge 104”.

Sicuramente, l’invecchiamento della popolazione, l’aumento dell’occupazione e le nuove regole introdotte hanno “facilitato” i lavoratori nella scelta anche a Bergamo, con un aumento costante nel tempo: dai 2.113 di due anni fa, ai 2.267 dello scorso anno, fino ai 1.738 registrati fino al termine della scorsa settimana, che appunto portano le previsioni 2024 a avvicinare la soglia dei 2.500 permessi riconosciuti.

Analizzando i dati Inas, si rileva che la maggioranza delle richieste è ancora a firma femminile, anche il dato dei lavoratori che fanno domanda è in continuo aumento. Nel dato generale, il rapporto negli anni tra maschi e femmine rimane quasi identico (55% donne e 45 % uomini). Si fa un po’ più alto dalla parte delle donne se si restringe la ricerca alla sola richiesta per il congedo straordinario di due anni: dal 2022 a oggi permessi concessi alle lavoratrici sono stati 3221 contro i 2897 dei colleghi maschi;  tra lavoratori coniugati, nel 60% dei casi, chi prende il permesso è la donna, diventa l’80% in caso di coppie separate, e del 98% in quelle divorziate.

Stessa situazione nei casi di prolungamento del congedo parentale per figlio con disabilità e per i riposi giornalieri per familiare: anche qui, il panorama dei richiedenti è quasi tutto al femminile.

Nei permessi mensili, infine, il numero delle domande fatte all’Inas provinciale è esattamente diviso a metà (2340 donne e 2341 uomini).

“I dati che emergono dall’analisi delle pratiche svolte dal nostro Patronato – dice Candida Sonzogni, segretaria Cisl Bergamo -, confermano che crescono i bisogni delle famiglie, per anziani e non solo, e, quindi, l’accesso alle misure di sostegno; stando ai numeri, possiamo rilevare che l’estensione dei soggetti che possono richiedere i permessi in capo a un singolo assistito, così come l’individuazione del caregiver anche nel convivente e non solo del parente, ha incrementato i beneficiari almeno del 12% tra il ’22 e il ’23, a conferma  che l’apertura normativa è stata positiva”.

“Resta evidente dal genere di chi richiede i congedi – continua Sonzogni – che la cura è quasi sempre a carico delle donne che se non rinunciano al lavoro – secondo l’Istat oltre il 60% si licenzia per affrontare le necessità di genitori, coniugi e figli –  tra mille peripezie gestiscono i bisogni familiari, gli impegni lavorativi e l’equilibrio della loro vita”.

Dai dati regionali Inps – che evidenziano tra il 2018 e il 2022 un incremento dei beneficiari  dei congedi da 117.080 a 135.792 – emerge, come atteso, che oltre il  79%  riguarda i permessi per i familiari (percentuale stabile nel quinquennio) mentre sono aumentati dall’8,6% al 9,5% i beneficiari di permessi per congedo straordinario per un totale di 120.593 persone.

“Rispetto ai caregivers – conclude la segretaria Cisl – ricordiamo il ruolo fondamentale che svolgono non solo per le proprie famiglie, ma anche rispetto alle proprie comunità. La Cisl è al loro fianco con la propria attività di servizio e di indirizzo alle strutture presso le quali è possibile trovare risposte ai bisogni e ai problemi quotidiani, collaborando fattivamente all’attività formativa-informativa del progetto Caregiver Bergamo, accanto a chi si prende cura”.

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