Bergamo. “Mille cartacee, altre 500 online”. È il bilancio della raccolta firme protocollata oggi in Comune da un gruppo di residenti in via Baioni, in particolare quelli dei civici 12 e 14, tra i più colpiti dall’alluvione dello scorso 9 settembre. Qui, oltre agli enormi danni alle case, il torrente Morla ha rotto anche il muro di contenimento che le proteggeva. La petizione, nata per chiedere la ricostruzione del muro (“non a spese nostre”, specificano i residenti) chiedeva anche “un intervento di bonifica di tutti i fiumi e torrenti della città”.
“Queste 1.500 firme si spiegano così – dicono Andrea e Samantha Braghin, tra i promotori dell’iniziativa -. Sono le firme di tutti quei cittadini che pagano per una pulizia e una manutenzione che però non viene fatta, e che non si sentono tutelati dai rischi che ne possono conseguire”. A Palazzo Frizzoni, sotto la sede del Comune, si sono presentati con un cartello con scritto “Pericolo, possibilità di esondazioni improvvise se gli enti preposti non consolidano al più presto gli argini del torrente Morla”.
All’assessora Oriana Ruzzini (transizione ecologica, ambiente e verde) incrociata prima dell’inizio del Consiglio comunale, hanno ribadito la necessità di avere delle “paratie provvisorie” possibilmente più efficaci di quelle attuali, possibilmente “in tempi brevi”.
I residenti hanno spiegato che la Protezione Civile, nell’area retrostante i civici 12 e 14, ha sbarrato il perimetro utilizzando alcuni “pezzi del muro di contenimento rotto, rinforzato con dei sacchi di juta”, in aggiunta alle barriere gonfiabili predisposte subito dopo il nubifragio. Ma con le piogge previste il livello dell’acqua è destinato a salire, insieme alle loro preoccupazioni. Lunedì prossimo (30 settembre) previsto un Consiglio comunale straordinario.
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