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Bergamo

“L’educazione è la più formidabile risorsa di contrasto alle povertà, anche quella digitale”

Il progetto ‘DigEducati’ di Fondazione della Comunità Bergamasca festeggia tre anni con un convegno e una grande festa per le famiglie. La novità della figura dei DigEducatori e le sfide del futuro: da progetto a servizio pubblico - Per il 2025, 35mila euro investiti da Fondazione in formazione e divulgazione di contenuti digitali

Bergamo. Sono 51.000 bambini e ragazzi raggiunti, di cui 6000 coinvolti con continuità nella attività di educazione digitale e più di 3800 adulti di riferimento (tra genitori e insegnanti); oltre 200 persone tra educatori, operatori, volontari e tirocinanti; 42 Punti di Comunità aperti, attivati nella provincia di Bergamo, ovvero luoghi di aggregazione e formazione, spazi personalizzati, attrezzati in biblioteche, oratori, centri civici; oltre 800 dispositivi digitali – personal computer, smartphone e modem di connessione prepagati – distribuiti ai Punti di Comunità (512) e alle famiglie (263).

Sono i numeri di tre anni di attività (dal 2021 al 2024) di DigEducati, il progetto di educazione digitale rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni di Fondazione della Comunità Bergamasca, finanziato con 2,5 milioni di euro da Fondazione Cariplo e Impresa Sociale ‘Con i Bambini’ e promosso insieme a Ambiti Territoriali, Rete Bibliotecaria Bergamasca, Cooperative Sociali, Università degli studi di Bergamo, in collaborazione con gli Istituti Comprensivi della provincia di Bergamo e le organizzazioni di Terzo Settore.

Tre anni che sono stati festeggiati con un doppio appuntamento: venerdì 20 settembre con il convegno al Kilometro Rosso dal titolo ‘L’infosfera delle disuguaglianze: educare tra reale e virtuale’, occasione per fare un primo bilancio del progetto e per confrontarsi con il territorio sui risultati emersi; sabato 21 settembre con una grande festa (dalle 14 alle 21) al polo culturale di Daste, aperta al pubblico con e per la comunità di DigEducati: bambini, ragazzi, famiglie, educatori, scuole, biblioteche. Loro, in questi tre anni di attività, sono stati protagonisti e attori cruciali per quella che Osvaldo Ranica, presidente di Fondazione della Comunità Bergamasca, ha definito “la più grande iniziativa di contrasto alla povertà digitale della provincia di Bergamo” e che ha cambiato pelle nel corso del tempo: “Se è vero che DigEducati è nato come sostegno alle nostre comunità per reagire alla pandemia e alle diseguaglianze che sono emerse, nel tempo è diventato uno strumento per riflettere sulla sfida educativa che il digitale porta con sé. Spesso definiamo i nostri bambini come nativi digitali, pensando che abbiano una predisposizione acquisita dalla nascita all’uso dei dispositivi, mentre è richiesto un grande impegno educativo, affinché acquisiscano comportamenti responsabili e consapevoli all’interno della comunità digitale. Perché l’educazione è la più formidabile risorsa di contrasto alle povertà”.

DigEducati

Sulla stessa linea Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo: “Se una persona è discriminata fin da piccola, perché non ha accesso all’educazione, difficilmente, negli anni successivi, riuscirà a recuperare ciò che perso. Diventerà una persona poco integrata nella comunità, faticherà a creare relazioni. Passare da uno slogan – ‘intervenire sulle disuguaglianze per ridurle’ – a comportamenti concreti richiede una modalità di intervento ad ampio spettro: sia momenti di incontro fisico e digitale che il trasferimento di buone pratiche. Perché, se è vero che ogni comunità è a sé, riuscire a prendere il buono di ogni esperienza ci dà la capacità di proseguire in modo più incisivo e rapido. I dati ci dicono che DigEducati è stato capace di coinvolgere un numero di persone pari alla popolazione di una media cittadina: è un seme che rimarrà in questa comunità”.

I segni ci sono già: il primo è la nascita del DigEducatore, un’innovativa figura educativa in grado di guidare bambini e ragazzi e adulti di riferimento, ad un uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali e del web attraverso diversi tipi di attività, tra reale e virtuale, sempre con l’obiettivo di favorire la relazione tra le persone. Ne sono già stati formati 54 e per il prossimo anno di attività, il 2025, Fondazione stanzierà 35 mila euro che saranno dedicati, in particolare, alla formazione dei DigEducatori e della rete degli operatori impegnati sul progetto (bibliotecari, volontari, etc.) e alla divulgazione di contenuti digitali utili e accessibili a tutti attraverso strumenti e iniziative ad hoc.

Il secondo segno guarda al futuro: DigEducati, da progetto, vuole diventare servizio pubblico ai cittadini. Fondazione della Comunità Bergamasca passa da un ruolo di gestione ad uno di coordinamento di quella che è diventata una ‘comunità di pratica’ tra istituzioni del territorio.

“Dopo il primo triennio di attività, DigEducati lascia al territorio e alla comunità bergamasca consapevolezza, un metodo di lavoro, una infrastruttura di relazioni e anche tante responsabilità. Ora la sfida continua. Fondazione della Comunità Bergamasca continuerà a fare la sua parte nella divulgazione e nella formazione digitale, coordinando un’ampia rete di Istituzioni del territorio. Siamo al lavoro perché DigEducati si trasformi da progetto a vero e proprio servizio per i cittadini, in uno strumento utile a rafforzare la coesione sociale all’interno della nostra comunità”.

Non si cresce da soli, attaccati a un computer, come ha detto Marco Rossi-Doria, Presidente Impresa Sociale ‘Con i Bambini’: “Questo progetto ha fatto vivere la faticosa sfida della sussidiarietà, quel principio costituzionale che ci dice che pubblico e privato devono fare squadra. Altrettando decisiva è stata la sfida del mettere insieme socialità e uso del digitale nei Punti di Comunità”. E ha aggiunto: “Non stiamo facendo beneficenza, stiamo fomentando uno sviluppo sostenibile. Perché uno sviluppo che vede escluso il 24% della popolazione (minori in povertà educativa relativa o assoluta), in un’Italia in crisi demografica, non lo è”. E il futuro? “Ripartiamo da quello che ha funzionato e da quello che non siamo riusciti a fare. Diamo più potere ai nostri ragazzi e cerchiamo di dare nuovi compiti ai Punti di Comunità, che hanno grandi potenzialità. Qui i nostri bambini e i nostri giovani, che hanno sperimentato anche una straordinaria solitudine, hanno toccato con mano l’aggregazione, lo stare insieme, la socialità”.

DigEducati

Sono intervenuti al convegno anche Juri Fabio Imeri, sindaco di Treviglio (Comune presso il quale è stato attivato un Punto di Comunità di DigEducati), membro del Collegio dei Sindaci; Marzio Zirafa, presidente Rete Bibliotecaria Bergamasca; Chiara Agostini Ricercatrice e Responsabile Area progetti di ricerca di ‘Percorsi di Secondo Welfare’ – Università degli Studi di Milano; Roberta Sangaletti coordinatrice del progetto DigEducati – Fondazione della Comunità Bergamasca; Marta Russo valutatrice di impatto del Centro di Ricerca ARCO. A seguire, la tavola rotonda moderata da Giuseppe Guerini vicepresidente di Fondazione della Comunità Bergamasca, sul tema ‘Tre anni di progetto: quale lascito per comunità locali, reti sociali e professionali?’, con la partecipazione di Stefano Rinaldi coordinatore Rete Bibliotecaria Bergamasca, Gianantonio Farinotti direttore Uffici di Piano degli Ambiti Territoriali Sociali di Grumello del Monte e Valle Imagna – Villa d’Almé, Danilo Bertocchi direttore Consorzio Ribes e Giovanna Campopiano delegata per l’orientamento in uscita, tirocini e placement presso l’Università degli studi di Bergamo.

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