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Champions league

Jorginho e Arteta temono l’Atalanta: “Sfidarla è difficilissimo, si merita di essere in alto”

Il centrocampista e il tecnico dell’Arsenal parlano in conferenza stampa alla vigilia della sfida: “Gasperini è un grande allenatore, l’anno scorso ha fatto qualcosa di incredibile”

Bergamo. Mikel Arteta allena l’Arsenal dal dicembre 2019: nei tre anni e mezzo precedenti si è seduto vicino a Pep Guardiola sulla panchina del Manchester City, da assistente. Nella fase a gironi della Champions League 2019/20 ha sfidato per due volte l’Atalanta. In Inghilterra finì con una cinquina, a San Siro con un 1-1 persino sofferto. Una partita che Arteta si ricorda bene e non solo per il finale con Kyle Walker arretrato dalla difesa alla porta dopo l’espulsione di Bravo.

“Difficilissimo!” esclama quando gli viene citata proprio quella partita, “perché l’Atalanta ha un tipo di gioco particolare e per l’avversario non è facile adattarsi: è sempre stato così. Ora in Premier League ci sono alcune squadre che giocano in questo modo e magari abbiamo imparato un po’ anche noi”, afferma in conferenza stampa alla vigilia della sfida che apre la Champions League dei Gunners al Gewiss Stadium, primo storico precedente tra le due squadre.

“Ha una storia bellissima come club” prosegue, lodando Gasperini: “Ho tanta ammirazione per come ha lavorato qui. Ci conosceremo, so che da lui posso imparare tanto e che ha tanta esperienza. L’anno scorso ha fatto qualcosa di incredibile e anche quest’anno vorrà partire bene”.

Sicuramente il tecnico ha avuto buoni suggeritori: “Ho parlato con i nostri italiani, conoscono la squadra e i giocatori e ci hanno dato informazioni importanti”.

Uno di questi è Jorginho, veterano del centrocampo, tra gli uomini di maggior fiducia per Arteta: “Ci aspetta una gara molto difficile contro una squadra che sta facendo molto bene da anni, molto fisica. Dobbiamo stare attenti perché hanno molta qualità”.

“La loro forza è il collettivo, noi ci stiamo preparando per una partita in cui dobbiamo stare attenti collettivamente. Non mi ha stupito vederli vincere l’Europa League: lavorano insieme con un progetto nella stessa direzione, si meritano di essere dove sono e sono contento per quello che stanno dimostrando anche in Europa”.

Focus poi su Mateo Retegui, compagno di Nazionale con l’Italia: “È molto forte, specialmente dentro l’area: vede benissimo la porta e non dobbiamo lasciargli spazio perché è molto pericoloso. Sta crescendo tanto, migliora ogni giorno che lo vedo e aggiunge sempre qualcosa. Parliamo di un ragazzo umile che lavora tanto e ha grande voglia di crescere. Spero nel meglio per lui, magari non domani…”.

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