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La decisione

Caso Yara, archiviato il procedimento contro la pm Letizia Ruggeri per la vicenda dei reperti

Nato da una denuncia di Massimo Bossetti contro la giudice e una cancelleria della Corte d'assise di Bergamo in ordine alla conservazione dei reperti del processo che portarono alla condanna del muratore all'ergastolo per l'omicidio della tredicenne

Archiviato il procedimento che vedeva indagata per frode processuale la pm, del caso Yara, Letizia Ruggeri a Venezia. La notizia, riportata dall’Ansa, fa riferimento al procedimento nato da una denuncia di Massimo Bossetti contro la giudice e una cancelleria della Corte d’assise di Bergamo in ordine alla conservazione dei reperti del processo che portarono alla condanna del muratore all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne scomparsa il 26 novembre del 2010 e trovata morta tre mesi dopo.

Il gip di Venezia di fronte alla richiesta, ha deciso di archiviare il procedimento contro la pm Letizia Ruggeri, dopo la sua l’iscrizione nel Registro degli indagati.

I legali di Bossetti si erano opposti all’archiviazione che invece il gip di Venezia ha disposto. Al centro della disputa c’era la conservazione dei 54 campioni di Dna – estratti dagli abiti di Yara e contenenti la traccia mista di vittima e carnefice – spostati dal frigo dell’ospedale San Raffaele all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo.

Un cambio di destinazione che interrompendo la catena del freddo (i reperti erano conservati a 80 gradi sotto zero) potrebbe aver compromesso il materiale biologico e la possibilità di nuove analisi. Un trasferimento che sarebbe stato deciso dal pm Letizia Ruggeri senza attendere il provvedimento della corte d’Appello di Bergamo, giudice dell’esecuzione, ignorando l’allarme dei carabinieri sul rischio di deterioramento dei campioni di Dna e pregiudicando così la possibilità di un giudizio di revisione che la difesa da tempo persegue.  La procuratrice aggiunta di Venezia Paola Mossa aveva sostenuto che Letizia Ruggeri abbia avesse agito con “correttezza”. Nelle richiesta di archiviazione si cita come nel novembre 2018 i carabinieri di Bergamo avessero chiesto di indicare la destinazione dei reperti, che verranno poi spostati in tribunale solo il 2 dicembre 2019, a testimoniare “nessuna ‘ansia di distruzione’” da parte del pubblico ministero “ma solo richieste e provvedimenti conformi al dettato normativo e alle autorizzazioni ricevute”. Un’osservazione accolta che ha favorito la decisione di archiviare il procedimento contro la pm Letizia Ruggeri

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