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L'anniversario

Filati Lastex, a 50 anni dall’occupazione della fabbrica: la lotta di 135 dipendenti contro i licenziamenti

Uno degli episodi simbolo della lotta operaia bergamasca celebrato in parole e musica da Incontraredona in Edoné domenica 22 settembre dalle 18: oggi dell'azienda non rimane che la ciminiera

Bergamo. Domenica 22 settembre dalle 18 allo spazio giovanile Edoné, l’associazione Incontraredona organizza l’evento “Aspettando Prendinota: Redona incontra”, incentrato sulla storia della Filati Lastex.

Sono passati infatti 50 anni da una delle vittorie operaie più significative che il territorio di Bergamo abbia mai conosciuto. Era il 22 novembre 1974 quando gli operai della fabbrica chimica che produceva filo di gomma rivestita, occuparono lo stabilimento.

La storia della Filati Lastex

La Filati Lastex fu per quasi 30 anni, sotto il gruppo Pirelli-Lastex tra il 1943 e il 1972, un centro di produzione importante specie per le esportazioni all’estero con circa 300 dipendenti: poi il pacchetto azionario venne ceduto alla multinazionale Fillattice di Angelo Menegatto.

All’epoca, come era scritto in un volantino del Consiglio di Fabbrica riportato nel fascicolo dedicato di Maria Luisa Betri e Mimmo Boninelli, la Filattice aveva uno stabilimento anche a Capriate San Gervasio, dove produceva a ciclo continuo filati di minore qualità.

Oltre a quello erano in costruzione due nuove fabbriche: una nel trevigiano e una in Malesia, a Kuala Lumpur. Anche se la Filati Lastex di Redona continuava ad essere profittevole, iniziò quindi un processo di smantellamento, per spostare la produzione proprio in Malesia, dove i costi di produzione sarebbero stati abbattuti.

Nell’ottobre 1974 vennero prima erogati incentivi per l’uscita del personale e successivamente messi in cassa integrazione i 135 dipendenti rimasti. Fillatice chiese quindi l’apertura della procedura per i licenziamenti collettivi ma il 22 novembre 1974 interruppe la trattativa con le Organizzazioni Sindacali e con il Consiglio di Fabbrica.

Iniziò così l’occupazione della fabbrica da parte dei 135 dipendenti, che, provenendo da Val Seriana e Bassa, in maggior parte non si conoscevano. Fecero gruppo in quei giorni di occupazione, tra assemblee in sala mensa e stampa di volantini e manifesti, ma anche momenti di gioco (con i figli che venivano portati in fabbrica), scherzo e canto: “È ora! È ora! Potere a chi lavora!” gridavano durante le manifestazioni gli operai.

Come scrivono Betri e Boninelli furono giorni di “presa di coscienza” dei propri bisogni e dei propri diritti. Una lotta che portò i primi risultati nel febbraio 1975 quando il Tribunale di Bergamo confutò la tesi presentata dalla Fillattice secondo la quale i licenziamenti erano da attribuirsi alla crisi dell’azienda.

Successivamente gli enti locali – Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Regione Lombardia e comunità montana della Val Seriana – si unirono, dando vita ad una società pubblica che rilevò il pacchetto azionario. Il 4 luglio 1975 si firmò l’accordo definitivo e la Filati Lastex torno in attività con i suoi dipendenti che l’avevano difesa.

filati lastex

L’evento del 22 settembre

Della Filati Lastex oggi non rimane che la ciminiera, dopo la demolizione dello stabilimento terminata nel 2004 che ha portato poi alla costruzione di un nuovo quartiere residenziale e dell’asilo nido di Redona.

Resistono invece i ricordi di quei giorni e le voci dei canti popolari bergamaschi (come “La Pinotta”) e di protesta (“Filati Lastex alla riscossa / di Menegatto vogliam le ossa”) che gli operai intonavano per sostenersi a vicenda durante l’occupazione.

La storia e l’eredità culturale lasciata dalla Filati Lastex saranno quindi al centro dell’evento di Incontraredona di domenica 22 settembre in Edoné.

Il programma prevede dalle 18 il reading teatrale “Filati Lastex: per non dimenticare”, a cura di Laura Tassetti, regia di Chicca Torio e con Marco Frigerio, Fernanda Ghirardini, Laura Tassetti ed Eugenio Zanchi. A seguire, dalle 19, il concerto della band redonese Nevrastenek Blues Band. L’evento è ad ingresso libero.

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