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L'allarme

“Le cause dei disastri climatici sono note, ma prevalgono gli interessi economici di pochi”

Un rappresentante dei Fridays for Future Bergamo: “Torneremo presto in piazza”

“Le cause dei fenomeni meteorologici estremi sono note: tutti le sanno, ma gli interessi economici di pochi prevalgono sul benessere dei cittadini e delle cittadine”. Così un rappresentante dei Fridays for Future Bergamo, movimento che vede protagonisti molti giovani impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla giustizia climatica, invita a prestare attenzione alle condizioni in cui versa il pianeta.

Il maltempo che nei giorni scorsi ha colpito la Bergamasca, determinando parecchi danni fra domenica 8 e lunedì 9 settembre, ricorda quanto questo tema sia prioritario. Avvenimenti analoghi sono avvenuti anche in altre aree del Paese, in tutta la Penisola, riportando in auge la questione ambientale in un’ottica complessiva.

Parlando a nome dei Fridays for Future Bergamo, il giovane afferma: “Ci aspettavamo che prima o poi fenomeni meteorologici estremi accadessero anche a Bergamo. Nell’ultimo anno in Italia si sono verificate parecchie alluvioni: pensiamo, per esempio, all’Emilia Romagna, dove ci siamo recati per aiutare la popolazione nel corso dell’emergenza, ma anche in Toscana e in altri luoghi. Si poteva facilmente ipotizzare che fosse solo questione di tempo prima che avvenisse qualcosa anche da noi. Le cause sono note: tutti le sanno e sulle pagine dei giornali si continua a leggere notizie legate al maltempo. Si tratta, però, di un argomento scomodo, come si evince dal caso del climatologo Antonello Pasini, esperto del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che lo scorso agosto ha denunciato via social una censura operata dalla Rai nel corso di un suo servizio andato in onda sul Tg1 in cui faceva riferimento al cambiamento climatico”.

“Alle origini di questi eventi – prosegue – c’è la crisi climatica. Da decenni diversi esperti hanno annunciato che i fenomeni metereologici estremi sarebbero diventati più intensi e più frequenti, come sta succedendo ora. La tendenza, che diventerà sempre più marcata, è quella di passare da periodi di forte siccità ad altri in cui le piogge saranno ingestibili per poi proseguire con questa alternanza. È risaputo cosa aggravi questi avvenimenti, ma si finge di non vederlo. I fattori che incidono sono molteplici, ma fra questi sicuramente spicca il consumo di suolo e per farsi un’idea basta guardarsi attorno. Le persone che hanno potere decisionale e potere economico sanno che un terreno permette di abbassare la temperatura quando si formano le ondate di calore, così come sono a conoscenza del fatto che i campi permettono di drenare l’acqua quando si verificano precipitazioni importanti. È evidente, invece, che l’asfalto e il cemento non hanno queste proprietà. Sono impermeabili, come possiamo facilmente constatare d’estate quando, per cercare riparo dalla calura camminiamo su un prato, in un bosco o comunque in un’area verde. Oltre alla crisi climatica, quindi, ad aggravare gli effetti dei fenomeni metereologici estremi sono le politiche che portano al consumo di suolo”.

Negli ultimi anni, anche grazie a iniziative e mobilitazioni come quelle dei Fridays for Future, è cresciuta l’attenzione su questo problema, che pone interrogativi, tanto a livello globale quanto su un piano locale. Il giovane annota: “Bergamo, come ogni realtà, non è esente da queste argomentazioni. Sono in atto progetti edilizi che insistono su aree verdi, come si può constatare guardando per esempio Parco Ovest: dovrebbe far parte della famosa cintura verde di Bergamo, che di verde ormai non ha quasi più niente. Dalla parte di via San Tomaso sono già partiti dei cantieri, mentre guardando alla parte del Villaggio degli Sposi ci chiediamo se il Comune possa prendere la parola. E anche a Porta Sud nel prossimo futuro si costruirà su ettari di terreno che ora sono campi”.

Salvaguardare l’ecosistema è strategico e necessario. “Se si alzano le temperature aumentano le alluvioni, le ondate di calore e i fenomeni climatici estremi. Bisogna attrezzarsi per mitigarne gli effetti, ma purtroppo non è la direzione verso cui stiamo andando. A livello territoriale, la nuova amministrazione si è insediata da poco, quindi è presto per esprimere opinioni in merito: stiamo a vedere come opererà e speriamo bene”.

“Va considerato – precisa il rappresentante dei Fridays for Future Bergamo – che la situazione dei Comuni non è semplice e gli oneri di urbanizzazione sono uno dei pochi modi che hanno per reperire le risorse necessarie per erogare i servizi. Anche per questo è fondamentale acquisire la consapevolezza sugli effetti del cambiamento climatico, altrimenti a prevalere sono gli interessi economici di chi deve fare profitto a tutti i costi e si disinteressa di quello che serve alle persone e non usa il suo peso per la transizione ecologica o per la giustizia climatica”.

Infine, il giovane conclude: “Presto torneremo in piazza. Organizzeremo manifestazioni come abbiamo fatto l’ultimo anno concentrandoci sia su temi locali sia su quelli di portata generale. Gli interessi economici di pochi prevalgono sul benessere dei cittadini e delle cittadine: ognuno di noi ne sta facendo le spese e speriamo che con il nostro impegno si possa creare una maggior attenzione su questi aspetti”.

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