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“Arte in carta”, una mostra e quattro incontri che parlano della produzione artistica di Trento Longaretti fotogallery

La mostra, allestita nel Monastero del Carmine, in via Colleoni in Città Alta, sarà aperta al pubblico dal 19 settembre al 27 ottobre e verrà impreziosita da tre incontri, in calendario tra settembre e ottobre, incentrati sul valore e il significato del disegno e della produzione su carta nella formazione artistica

Bergamo. Giovedì 12 settembre nella sede dell’Associazione Longaretti, dove l’artista trasferì il suo studio negli Anni Novanta e dove creò le sue opere fino a che ebbe energie, la Presidente dell’Associazione, Serena Longaretti, figlia del maestro, ha illustrato nei dettagli “Arte in carta”.

Erano presenti, oltre a Francesco Pedrini – vicedirettore del Politecnico delle Arti con delega alla direzione dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara – e a Giovanni de Lazzari, docente presso la medesima Accademia, Enrico De Pascale (storico dell’arte e curatore del catalogo), Eleonora Modignani e Olmo Erba, artisti e curatori della mostra.

Siamo convinti, dichiara Serena Longaretti, che un archivio d’artista oltre a custodire sapere ed esperienza debba coltivare memoria anche attraverso il dialogo con realtà legate alla formazione artistica e al mondo giovanile in generale.

L’intento di questa iniziativa è di tracciare un filo rosso tra la formazione artistica di Trento Longaretti nella Brera degli anni ’30 e l’attuale alla Carrara focalizzando in particolare l’attenzione sulla produzione grafica. Tema che verrà indagato sia grazie alla mostra Dove cresce il roveto che attraverso specifici incontri in Carrara e nella sede dell’Associazione.
La mostra presenta i lavori di sette artisti invitati dai professori Francesco Pedrini e Giovanni De lazzari a proporre loro opere in dialogo con una selezione degli oltre trecento disegni di Trento Longaretti, custoditi nell’omonimo archivio.

I sessanta disegni presenti in mostra, quasi tutti eseguiti tra il 1935 e i primi anni di guerra, sono stati selezionati dagli artisti stessi che egualmente hanno scelto di presentarli al pubblico così come loro stessi li hanno conosciuti, studiati e ammirati.

“Siamo felici – ha sottolineato Francesco Pedrini – di aver risposto all’invito dell’Associazione Longaretti e di aver offerto così il nostro contributo a questo importante progetto. I nostri studenti, guidati dal Professor Giovanni De Lazzari, si sono confrontati per mesi con le opere dell’Archivio Longaretti, patrimonio della nostra città che testimonia la vita e l’attività artistica di Trento Longaretti. Abbiamo creato una fertile collaborazione che ha arricchito il percorso di crescita dei nostri studenti. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito al progetto e a tutti i nostri docenti coinvolti”.

Al di là della loro qualità intrinseca – dice Enrico De Pascale – i disegni giovanili di Trento appaiono tanto più illuminanti se confrontati con le coeve pagine dei Diari, redatti in parte negli anni dell’Accademia di Brera (1936-38) in parte in quelli di poco successivi della guerra (1941-43). In entrambi i casi ciò che emerge è la considerazione del disegno non come strumento fine a sé stesso, ossessionato dalla bella forma ma come “scrittura” volta a serbare memoria e a vedere meglio ciò che lo sguardo intercetta nell’orizzonte della quotidianità. Non un’opzione dunque ma una necessità quasi fisiologica, da esercitare con cadenza regolare per non smarrire il ritmo del proprio vivere ed evitare il senso di colpa per il tempo perduto. Nel suo repertorio solo figure del mondo reale e realmente esperito – volti di fanciulli, modelle in posa, commilitoni, paesaggi, interni- senza i quali è impossibile attingere alle verità del mondo.

Disegnare non è inventare: “Ma santo dio come si può essere sinceri nel narrare se tutto deve essere inventato, dalla suola delle scarpe alla punta dei capelli? Io dovrei trovare dei modelli, un vecchio contadino, una nonna canuta, una giovane sposa coi suoi bambini, in un rustico tinello, e allora il mio quadro avrà un fondo di verità umana. Se no, creando, aiutandosi colla immaginazione e colla memoria, finirò col fare cose convenzionali. No, non perdere fiducia, tutto ciò che costa lavoro dà frutto” (Diario, 15 novembre 1936).

“Il titolo dell’esposizione Dove cresce il roveto – ha spiegato la curatrice Elena Modignani – allude al limitare dei boschi, ai fossati e ai bordi delle strade, a quegli ambienti dove il confine è tanto fisico e impenetrabile quanto metaforico, simbolico: tana, nascondiglio, trappola. Il roveto riveste e infesta, invita e respinge, offre e reclama, generando un margine spinoso da cui nascono fiori e frutti. Un ventaglio di emozioni e stimoli che, nel tempo, conservano intatto il loro pregio”.

La mostra, allestita nel Monastero del Carmine, in via Colleoni in Città Alta, sarà aperta al pubblico dal 19 settembre al 27 ottobre e verrà impreziosita da tre incontri, in calendario tra settembre e ottobre, incentrati sul valore e il significato del disegno e della produzione su carta nella formazione artistica.

ARTE IN CARTA
Una mostra e quattro incontri che parlano della produzione artistica su carta

DOVE CRESCE IL ROVETO
Inaugura giovedì 19 settembre 2024 alle 18 al Monastero del Carmine, via Colleoni 21 Bergamo, disegni giovanili di Trento Longaretti in dialogo con lavori di Bianca Bonaschi, Chiara Brambilla, Filippo Cristini, Olmo Erba, Eleonora Molignani, Natasha Rivellini, Marta Tessaroli. 

GLI INCONTRI
Venerdì 27 settembre 2024 alle 18, presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara (Piazza Giacomo Carrara 82/d Bergamo) Claudio Sugliani e Cinzia Benigni, insegnante di Tecniche dell’incisione condurranno un “Dialogo sulla grafica d’arte”.

Mercoledì 16 ottobre 2024 ore 17.30
nella sede dell’Associazione Longaretti (via Borgo Canale 23 Bergamo), Francesco Pedrini, vicedirettore del Politecnico delle Arti con delega alla direzione dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara parlerà de “Il disegno nella formazione artistica”.

Mercoledì 23 ottobre 2024 ore 17.30
nella sede dell’Associazione Longaretti in via Borgo Canale 23, Maria Grazia Recanati, insegnante di Storia dell’arte moderna e contemporanea ed Enrico De Pascale, storico dell’arte, parleranno de “Il periodo giovanile di Trento Longaretti”.

Finissage
Enrico De Pascale curatore del catalogo della mostra “Dove cresce il Roveto” dialoga con Olmo Erba ed Eleonora Molignani, curatori della mostra e Giovanni de Lazzari.

L’ingresso alla mostra è libero e gratuito nei seguenti orari: venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle 20.00; domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

Nei giorni di venerdì e sabato sono possibili visite guidate su prenotazione al seguente indirizzo: associazione.longaretti@gmail.com
Gli incontri sono gratuiti e a ingresso libero su prenotazione al seguente indirizzo di posta elettronica: associazione.longaretti@gmail.com

“Dove cresce il roveto” allude al limitare dei boschi, ai fossati e ai bordi delle strade; a quegli ambienti liminali dove il confine è tanto fisico e impenetrabile quanto metaforico, simbolico. Potrebbero apparire insignificanti ma la loro presenza crea zone fitte, di vegetazione che cresce non controllata come anche di significato: tana, nascondiglio, trappola; il roveto riveste e infesta, invita e respinge, offre e reclama, generando un margine spinoso da cui nascono fiori e frutti.

La mostra Dove cresce il Roveto è promossa dall’Associazione Longaretti in collaborazione col Politecnico delle Arti
Per l’Associazione l’iniziativa rientra nel programma “Longaretti Vive”, volto a valorizzare l’archivio, la figura e la produzione artistica di Trento Longaretti che dal 1953 al 1978 fu direttore, insegnante di pittura e disegno all’Accademia di Belle Arti G. Carrara ora confluita nel Politecnico delle Arti di Bergamo insieme al Conservatorio G. Donizetti, e fino al 1973 conservatore della Galleria dell’Accademia Carrara.

Siamo convinti che un archivio d’artista oltre a custodire sapere ed esperienza debba “coltivare” memoria anche attraverso il dialogo con realtà legate alla formazione artistica e al mondo giovanile in generale.

L’intento di questa iniziativa è di tracciare una sorta di filo rosso tra la formazione artistica di Trento Longaretti nella Brera degli anni ’30 e l’attuale alla Carrara focalizzando in particolare l’attenzione sulla produzione grafica. Tema che verrà indagato sia grazie alla mostra che attraverso specifici incontri in Carrara e nella sede dell’Associazione.
La mostra presenta i lavori di sette artisti invitati dai professori Francesco Pedrini e Giovanni De lazzari a proporre loro opere in dialogo con gli oltre trecento disegni di Trento longaretti, custoditi nell’omonimo archivio.

I sessanta disegni presenti in mostra, quasi tutti eseguiti tra il 1935 e i primi anni di guerra, sono stati selezionati dagli artisti stessi che egualmente hanno scelto di presentarli al pubblico così come loro stessi li hanno conosciuti, studiati ed ammirati.

Gli ampi e suggestivi locali dell’ex Monastero del Carmine fanno da sfondo a questa insolita mostra e ben si addicono allo spirito che anima la nostra Associazione e che la porta a condividere il progetto di tutela #Il mio Carmine.

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