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Storie dal disastro

Il pittore che nel nubifragio ha perso le opere di una vita: “Sarei morto lì con loro” video

Lo studio di Gianriccardo Piccoli, 83 anni, è in via Baioni: "Lì dentro c'era la mia vita, anche cinquecento disegni di quando ero ragazzino. Ringrazio tutte le persone che mi stanno aiutando"

Bergamo. Fuma e si gode la pipa in santa pace, Gianriccardo Piccoli. Un oggetto che rimanda all'arte e agli artisti, basti pensare alla leggendaria pipa di Renè Magritte. Che la vita del pittore bergamasco sia visceralmente legata all'arte, lo si capisce entrando nel suo elegante appartamento in via San Tomaso. Ci accoglie con il garbo e la gentilezza di un tempo: "Si sieda, vuole un caffè?". Persino il cucchiaino, di design, sembra uscito da un dipinto surrealista. Fuma e si gode la pipa in santa pace, ma forse è solo un modo per staccare la spina: l'artista, prossimo agli 83 anni, ha perso le opere di tutta una vita nel nubifragio che nella notte tra domenica e lunedì si è abbattutto sulla città e in particolare su via Baioni, dove si trova il suo studio.

"Guardi, non sono un ragioniere. Non tengo la contabilità, ma parliamo all'incirca di 300 opere". Grandi, piccole, vecchie, nuove. "Pensi che le più datate risalgono a quando ho iniziato a dipingere, avevo dodici anni". Tra quelle sciupate da acqua e fango c'è anche un "adieu" alla cara madre, scomparsa nel 2001. "Un'opera alla quale sono molto legato". "Nei cassetti - spiega il maestro - c'era anche una cartella con 400-500 disegni. L'acqua, purtroppo, si è infilata anche lì". Un disastro.

 

 

"Come ho reagito? È come quando ti capita una disgrazia, all'inizio non ci credi". È successo tutto di notte. "Per fortuna non ero lì, anche se a volte mi fermo in studio la sera fino a tardi. Chissà - riflette Piccoli -, forse sarei morto insieme alle mie opere. Sa che le dico? Non sarebbe stata una brutta morte". In programma aveva tre mostre: "Una a Bergamo, una a Bologna e un'altra a Faenza". Ma un motivo di consolazione lo trova: "Si chiama solidarietà".

Piccoli spiega di essersi rivolto all'amico Mirko Panattoni della pasticceria "Marianna", "che aveva già curato i rinfreschi di alcune mie esposizioni". A questo punto, si sistema gli occhiali per assicurarsi di leggere bene i nomi e non sbagliare. "Mi ha aiutato a trovare una ditta, la Ecopiù Srl che ringrazio per avere 'ricoverato' le mie opere a Grassobbio". Ha parecchia fretta, perché è lì che è diretto nel pomeriggio: un capannone di circa 1000 mq dove fare un check up ai suoi dipinti e, possibilmente, rimetterli in sesto. "Stiamo facendo degli esperimenti con il restauratore Sangalli (di Paladina, ndr). Un professionista serio, che ringrazio".

 

Lo studio in via Baioni del pittore

 

Una storia da raccontare in mezzo alle tante. Perché in via Baioni c'è anche Alice Tintori, residente al civico 14, con una casa che assomiglia a una palude. Farebbe volentieri a meno di mostrarcela così, "ma la gente - dice - deve vedere come siamo ridotti". 'Slalomeggia' tra corridoi di fango, fili pericolanti ed elettrodomestici da buttare per mostrarci l'album con le foto di famiglia. O ciò che ne rimane. "Nulla, ecco ciò che rimane. Tutti i ricordi di una vita non ci sono più".

 

alice via baioni maltempo

 

C'è anche Andrea Braghin, titolare dell'attività 'Joe l'autoradio', che si è visto spazzare via in pochi istanti anni di lavoro e sacrifici. È preoccupato per le sorti del negozio e per la merce da riparare che gli hanno affidato i clienti. "E adesso - si domanda - come faccio?". E Luca Gamba della palestra 'Sport Più', dove i danni ammonterebbero a oltre 1 milione di euro. Tra un attrezzo per il fitness e l'altro sono al lavoro in venti, tra dipendenti della palestra e dell'impresa di pulizie. "Dalla mattina alla sera", assicura Luca.

 

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Via Baioni colpita dal nubifragio

 

C'è anche Daniele, del negozio Prima Casa dall'altro lato della strada: la merce stipata nel magazzino ha subito danni "per 350 mila euro, forse qualcosina in più". Magazzino che potrebbe essere usato come set di un film post-apocalittico, come i tanti box sotterranei dei condomini di via Baioni, dove la gente è tuttora al lavoro munita di pale, stivali e tanta buona volontà.

 

Generico settembre 2024

 

via baioni maltempo

 

Un'altra residente ci porta a vedere il punto in cui il Morla ha distrutto un muro di contenimento: "Qui la manutenzione - attacca - non è mai stata fatta". È stata lei a indicarci lo studio del pittore, suo 'vicino' di casa. "Ma quel che è successo - osserva Piccoli - non riguarda solo noi residenti in via Baioni, non riguarda solo la pulizia del torrente e le manutenzioni. Quel che è successo riguarda l'uomo e il suo rapporto con l'ambiente. Stiamo pagando anni di incuria e cementificazione selvaggia. È un problema ecologico, che ha a che fare con i cambiamenti climatici. Temi con i quali, purtroppo, stiamo ritardando a fare i conti".

 

maltempo bergamo

 

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