Orio al Serio. L’anno scorso, di questi tempi, dall’aeroporto di Orio al Serio erano transitate qualcosa come 10.715.948 persone: numeri in forte ascesa, che alla fine dell’anno portarono lo scalo bergamasco a registrare la cifra di 15.974.451, ovviamente primato all time.
Ma, si sa, al Caravaggio i record sono destinati a durare poco: nello stesso periodo del 2024 (gennaio-agosto), infatti, i passeggeri trasportati sono già un milione e mezzo in più, con ritocchino anche al dato massimo giornaliero, volato, è proprio il caso di dirlo, oltre quota 60.000 nelle giornate più intense di agosto.
In un’estate segnata anche da scioperi (riuscitissimo, in particolare, quello dei controllori di volo del 21 luglio con un’adesione del 100%), ritardi e cancellazioni, questi ultimi dovuti a una situazione nei cieli europei “vicina al collasso” per dirla con le parole del presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma, Sacbo sembra vivere nella sua piccola isola felice con dati migliori della media italiana.
Nel solo mese di luglio sono stati 10.610 i movimenti, in crescita del 14,1% rispetto al 7,3% nazionale, con 1.732.306 passeggeri (+16,8%, fermo al 10,4% in Italia). Solo le merci crescono a velocità ridotta rispetto al resto del Paese (+15,6 contro il +17,5%), ma con 2.134,9 tonnellate trasportate.
Ad agosto i numeri, ancora da certificare, sono stati anche migliori e manca già pochissimo allo scollinamento oltre i 12 milioni di passeggeri: ritmi che porteranno sicuramente, a meno di clamorosi e molto poco probabili scenari di crisi aerea, a un nuovo aggiornamento del primato annuale. Ma se, visto il risultato dello scorso anno, il raggiungimento dei 16 milioni era pura formalità, non è un azzardo pensare che l’asticella venga posizionata in realtà anche oltre i 17 milioni: basterebbe infatti mantenere il vantaggio attuale sui dati dello scorso anno, ma il gap è destinato inesorabilmente ad ampliarsi ancora di più considerato che da gennaio ad oggi non c’è stato un singolo mese dell’anno che ha fatto peggio del 2023.
L’offerta messa in campo dalla società di gestione, insomma, continua a trovare l’ampio favore di un bacino d’utenza che sarà ancora più ampio una volta che l’infrastruttura sarà completata con il nuovo accesso viabilistico da Est e, soprattutto, con l’arrivo della ferrovia.
Se sulla stazione i lavori proseguono a buon ritmo, con la scadenza improrogabile del 2026 imposta dai fondi legati al Pnrr, sull’ingresso da Grassobbio continuano invece a pesare le lungaggini burocratiche.
Gli interventi sullo scalo, per migliorarne qualità e funzionalità, non si sono mai fermati nemmeno in questa nuova stagione da record.
Ce n’è uno, in particolare, sul quale Sacbo ha puntato forte, per ora senza ottenere il riscontro atteso: è quello relativo al parcheggio P1Est, a cinque minuti a piedi dall’aerostazione, che consente di sostare gratuitamente per la prima ora e di raggiungere il terminal tramite un percorso pedonale protetto. Una soluzione alternativa al più noto P1 che però, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso, genera spesso lunghe attese in entrata e in uscita: la speranza è che gli utenti inizino a familiarizzarci presto.
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