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Villongo

L’assurda morte di Ritaj, colpita dall’altalena: “Vivace e sorridente, era entrata nel cuore di tutti” fotogallery

Aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Accertamenti sull'altalena inclusiva dell'incidente, per capire se fosse a norma e se poteva essere usata sia da bimbi disabili che normodotati

Credaro. Le carezze all’amato coniglietto, le corse sul mini-monopattino, i selfie in spiaggia al mare. Mina Lahmar non può che commuoversi ripensando ai bei momenti passati con la sua nipotina, Ritaj. “Una bambina vivace, sorridente, affettuosa, entrata nel cuore di tutti”.

Lunedì sera (2 settembre) la tragedia nel parco giochi di piazza Vittorio Veneto a San Filastro di Villongo. Erano da poco passate le 21 e la piccola, 6 anni appena, si stava dondolando su un’altalena inclusiva quando è caduta a terra. Il pesante manufatto, spinto da altri bambini, oscillando le ha colpito violentemente la testa. Un colpo fatale alla bimba di origini marocchine, che tra pochi giorni avrebbe iniziato la seconda elementare a Credaro, paese sul lago d’Iseo dove abitava.

Distrutta dal dolore mamma Fatima, quella sera al parco con due dei tre fratellini di Ritaj. Sul posto sono intervenute un’ambulanza della Croce Blu del Basso Sebino e l’automedica di Sarnico. Gli operatori del 118 hanno tentato di rianimare la figlia per diversi minuti, per poi trasportarla con l’elisoccorso in condizioni gravissime all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Molti genitori con i bambini presenti nell’area giochi hanno seguito con apprensione i soccorsi, compreso il ragazzino di 14 anni che poco prima aveva tentato il massaggio cardiaco sul corpicino della bimba. Putroppo non c’è stato nulla da fare, è morta intorno alle 23.

Attorno all’altelena, dove prima c’erano molti bimbi, adesso ci sono i nastri bianchi e rossi dei carabinieri. La salma della vittima è a disposizione dell’autorità giudiziaria: il pubblico ministero Letizia Alosio ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, un atto dovuto in questi casi. L’altalena sequestrata è un’altalena inclusiva per disabili, con una struttura portante e un alloggio per la carrozzina in metallo. Da quanto appreso, il pm chiederà di effettuare una perizia per capire se la struttura fosse a norma e se il suo utilizzo fosse riservato ai soli bambini disabili e non a quelli normodotati (“attorno all’altalena non c’erano cartelli che lo segnalavano”, sostengono i familiari della vittima).

Lunedì mattina, a casa dei genitori, ci sono i rappresentanti della comunità marocchina e la sindaca di Credaro Adriana Bellini. “Cara Ritaj – si legge in un messaggio diffuso dal primo cittadino – io sono convinta che i bambini non dovrebbero mai soffrire e non dovrebbero mai morire, ma la realtà non è questa ed ecco che in una sera di fine estate sei improvvisamente passata dalla gioia del gioco a una nuova dimensione di vita che ti ha portata lontano dagli occhi e dagli  abbracci dei tuoi amati genitori, dei tuoi fratelli e di tutti noi”.

“Mi sono trovata, nel cuore della notte – aggiunge la sindaca – a parlare con l’oscurità del cielo per cercare una risposta a quanto era successo, ma la risposta non l’ho trovata e ho salutato l’arrivo  dell’alba pensandoti come angelo sopra noi a darci, con la tua vitalità e il tuo sorriso, la forza per continuare il cammino della vita nel tuo ricordo”.

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